Palermo, nella stamperia di Gio. Battista Aiccardo, 1726. In 2°. Solo il I volume. Antiporta allegorica raffigurante un grande torchio sotto il quale vengono impressi volumi dell’opera, attorniato da putti alati, angeli, cherubini, statue, il tutto ai lati di una fontana centrale, alla seconda carta grande effigie del patriarca Gioachino, alla terza carta ritratto in ovale del Conte Gioachino Fernandez Portocarrero, dedicatario dell’opera, 62 incisioni nel testo e fuori testo, alcune ripiegate, inclusi una serie di ritratti dei più celebri architetti da Vitruvio a Barozzi da Vignola, fioriture, lievi arrossature, qualche marginale strappetto ad alcune tavole e carte, piccola mancanza all'antiporta, carte di guardia con annotazioni e disegni manoscritti, legatura coeva in pergamena, piatto anteriore parzialmente staccato, difetti. Firma di appartenenza dell'architetto catanese Carmelo Sciuto Patti (1829 – 1898) alla carta di guardia e del padre, Salvatore Sciuto Borzì al contropiatto posteriore.