Per confronto si veda un'opera simile dello stesso artista: Fototeca Zeri, inv. 123497, busta 589, scheda 63795.Francesco De Mura (1696-1782) pittore napoletano tra i più importanti del Settecento, considerato esponente di rilievo del Rococò, dopo una breve frequentazione della bottega di Domenico Viola, divenne allievo di Francesco Solimena. Nei dipinti giovanili, risalenti agli anni 1720-30, è evidente l’influenza del maestro, da cui riprende i toni scuri, le figure monumentali e il pathos. Dopo un breve soggiorno torinese tornò a Napoli dove personalizzò il suo stile ed entrò in contatto con la corte spagnola. A Torino entra in contatto con il clima internazionale e di gusto francese che influenzerà i suoi lavori dopo il ritorno in territorio partenopeo, mescolando istanze classiciste a un gusto Rococò moderato in linea con le scelte di riformismo illuminato della corte spagnola. Abbandona il cromatismo del Solimena per una tavolozza più delicata ed elegante, rifacendosi al clima arcadico che lo porta a una ricerca più intima e sentimentale, privo di drammaticità, fonde la bellezza e lo splendore del Barocco con le linee pulite e le proporzioni equilibrate, dando quel senso di grazia e luminosità tipico dei lavori della maturità.