Gli stemmi nobiliari sulle basi, probabilmente riconducibili alla famiglia Canal di Venezia, risultano aggiunti successivamente, andando a coprire due volti grotteschi di satiri.Bibliografia di riferimento: L. Planiscig, ' Piccoli Bronzi italiani del Rinascimento', Milano 1930, tav. XCIV, n°162. L. Planiscig, “Gasparo fonditore veneziano”, Bollettino d’arte XXVI 1932-33, pp. 345-351. A. Radcliffe, M. Baker, M. Maek-Gérard, 'Scultura europea dal Rinascimento all'Ottocento', Collezione Thyssen-Bornemisza, p.176 fig.2.