Grande figura di pavone o fagiano a scolpita a tutto tondo su pietra calcarea rosa; tipica delle aree dell'Appennino compresa tra Umbria e Marche, è una pietra molto difficile da lavorare, che non rende le superfici levigate e lisce non permettendo così un intaglio molto minuto.
La coda chiusa e la testa eretta sono tipiche di questi tipi di uccelli, mentre la cresta del capo è andata probabilmente perduta nel tempo.
Il fianco sinistro dell'animale ha delle mancanze sulla superficie dovute al tempo, probabilmente perché l'opera era destinata a stare in un luogo aperto e questo lato era esposto a intemperie atmosferiche.
Come citato nell'expertise redatto dal Prof. Alessandro Delpriori faceva parte di una coppia di uccelli che si protendevano in modo aggettante sulla facciata del complesso di San Giuliano a Spoleto da cui probabilmente deriva la scultura.
Stato di conservazione: **** buono.