Olio su tela, cm. 61,5x72. Con cornice
L'anconetano Francesco Foschi fu il maggiore interprete in Italia del genere spiccatamente nordico del paesaggio invernale. I suoi scenari innevati punteggiati di alberi spogli, rustici caseggiati, scarni borghi montani, laghi ghiacciati e radi viandanti sono intrisi di un intenso lirismo e di una visione malinconica della natura che si può ben definire pre-romantica. Il repertorio figurativo di Foschi si compone di pochi ingredienti che ricorrono quasi serialmente, senza che ciò determini, peraltro, un affievolirsi dell'espressione in senso puramente ripetitivo o uno scadere a maniera della sua vena poetica. La tela che qui si presenta esemplifica al più alto grado le qualità di paesaggista e l'estrema sapienza coloristica di Foschi, virtù qui esaltate dall'ammirevole essenzialità e limpidezza della composizione, con quell'unica figura al centro di un crocevia di sentieri, che s'incammina verso una meta misteriosa immerso in una natura grandiosa e inospitale. La nostra tela può essere utilmente confrontata con opere di Foschi come Viaggiatori lungo la sponda di un lago, già in collezione Fritz Heinemann (Vinci-Corsini, n. 32, p. 51), la Veduta di un cottage da una grotta (Ibid., n. 34, p. 53), Paesaggio con stazione di posta e osteria del Musée des Beaux-arts di Lille (Ibid.,n. 109, p. 114).