Acquaforte su carta filigranata. mm 245x195. Foglio: 650x460. meloni, 42. Firmata a matita in basso a destra e numerata in basso a sinistra. Es. 49/102. Arlecchino e Gino Severini hanno avuto un rapporto continuativo nella vita del pittore. La maschera bergamasca ha accompagnato il pittore toscano nelle opere cubo-futuriste degli anni Dieci del Novecento, poi nella svolta del rappel à l’ordre degli anni Venti, dove a prevalere è una figuratività “neoclassica” con sfumature metafisiche. Arlecchino, qualche volta accompagnato da altre maschere e altri personaggi, sarà con Severini anche negli anni del secondo dopoguerra, quando l’ispirazione cubista tornerà a improntare le opere del maestro.