Silvestro Lega
(Modigliana 1826 - Firenze 1895)
VENDITRICE DI COPERTE
olio su tela, cm 143x95
firmato in basso a destra
BLANKETS SELLER
oil on canvas, 143x95 cm
signed lower right
Provenienza
Collezione Pasquale Lazzeri, Firenze
Collezione, Mario Vannini Parenti, Firenze
Collezione Enrico Somaré, Milano
Galleria Geri, Milano
Collezione privata
Esposizioni
Società delle BB.AA., Firenze, 1891-1892, sala V, n.281
La Fiorentina Primaverile, Firenze, Palazzo del Parco di S. Gallo, n.32 (col titolo La ciociara)
1° Biennale Romagnola d'Arte, Modigliana, 15 agosto - 30 settembre 1926
Pittori Italiani dell'Ottocento, New York, Wildenstein & Co.,1949, n.90
Bibliografia
La Fiorentina Primaverile, Catalogo delle opere esposte, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo del Parco di S. Gallo, Firenze), Roma 1922, p.128, n.32 (col titolo La ciociara)
N. Tarchiani, La Fiorentina Primaverile di Belle Arti, in Emporium, LV, n.329, Bergamo 1922, p.284
Catalogo della Mostra Leghiana e delle Mostre Retrospettive di vari artisti romagnoli, 1° Biennale Romagnola d'Arte, Faenza 1926, n.104
M. Tinti, Silvestro Lega, in Bollettino d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione, a.III, n.5, Roma 1923, p.215, p.211
C. Carrà, Note d'arte. La mostra Lega a Modigliana, in Il Convegno, Milano novembre-dicembre 1926, p.887
E. Cecchi, Pittura Italiana dell'Ottocento, Roma-Milano ottobre 1926, pp.659-660
G. De Logu, in La voce repubblicana, Roma 1926, p.3
Notizie sulla mostre delle opere di Silvestro Lega a Modigliana, in La Fiera Letteraria, Roma 25 luglio 1926
Notizie sulla mostre delle opere di Silvestro Lega a Modigliana, in La Fiera Letteraria, Roma 22 agosto 1926
C. E. Oppo, Il Centenario di S. Lega: un artista di tradizione, in La Tribuna, Roma agosto 1926
E. Somaré, Silvestro Lega, Milano 1926, p.25
N. Tarchiani, Silvestro Lega e la mostra d'arte a Modigliana, in Il Corriere della Sera, Milano 15 agosto 1926
N. Tarchiani, Silvestro Lega alla mostra di Modigliana, in Emporium, LXIV, n.381, Bergamo settembre 1926, p.202
M. Tinti, Silvestro Lega, Milano 1926, p.40, tav.46
R. Zanelli, Modigliana e la sua gente, Modigliana 1926, pp.58-59
R. Zanelli, Modigliana e Silvestro Lega, in Arte Romagnola, Modigliano 30 maggio 1926, p.144
V. Costantini, Il libro di cui si parla. Due Macchiaioli, in La Fiera Letteraria, Roma 23 ottobre1927
Lega, in Le Arti Plastiche, Milano 16 luglio 1927
E. Somaré, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, II, p.170
L. Lloyd, La pittura Italiana dell'Ottocento, Firenze 1929, pp.26-27, 55
M. Tinti, Silvestro Lega, Roma 1931, p.7, tav.9
A. M. Comanducci, I Pittori Italiani dell'Ottocento. Dizionario critico e documentario, Milano 1935, p.348
C.E. Oppo, Forme e colori nel mondo, Lanciano 1938, p.235
R. Franchi, Silvestro Lega, in Scena Illustrata, Firenze marzo 1939, p.20
B. Occhini, Ottocento Pittorico: Silvestro Lega, in Il Frontespizio, a.XII, n.9, Firenze settembre 1940, p.475
A. M. Comanducci, Dizionario dei Pittori Italiani (1800-1900), ed. II, Milano 1945, p.387
Pittori Italiani dell'Ottocento, catalogo della mostra (New York, Wildenstein & Co.), New York 1949, p.90, tav. 90
M. Valsecchi, Silvestro Lega, Milano 1950, p.9, tav.9
M. L. Perer, Silvestro Lega, Milano 1957, pp.23,37 (nota 60), 68, 69
M. Borghi, Silvestro Lega, in Rivista delle province, Roma 1959, p.29
R. De Grada, I Macchiaioli e il loro tempo - 130 opere della Collezione Angiolini, Milano 1963
M. Giardelli, Silvestro Lega, Milano 1965, p.81
G. Argentieri, La pittura italiana dell'Ottocento, Milano 1970, p.82
A. M. Comanducci, Dizionario Illustrato dei pittori disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1970, p.1692
M. Monteverdi, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Busto Arsizio 1975, I, tav.LXII
L. Landini, Macchiaoli a New York, in Arte, n.139, Milano marzo 1984, p.36 (col titolo La ciociara)
G. Matteucci, L' incidenza dei Macchiaioli sulla formazione di Nomellini, in Nomellini (catalogo), Genova 1985, p.25
G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, II, pp.299-300, ill. p.300
La Venditrice di coperte è il quadro più importante dipinto da Lega dal '90 in poi.
Nell'insieme di opere eseguite in quegli anni, non si distingue solamente per essere quella di maggiori dimensioni, ma anche perché è il frutto di un'esperienza di vita e di lavoro, di una ritrovata pienezza d'ispirazione, che nelle opere seguenti non si manifesterà più con uguale intensità.
Anche la composizione, che nella sua complessità di impianto a figura intera esula totalmente dall'interpretazione da lui data di consueto della donna, è ricercata in funzione di un'esuberanza espressiva e di uno sperimentalismo che predomina rispetto all'esito realistico del ritratto. Si direbbe che Lega sia interessato ad un'abbondanza di materie, di accensioni cromatiche e di particolari vivaci, alla stregua di un Mancini in quegli stessi anni; e il costume da ciociara indossato dalla modella, oltre un che di folklore orientale, accentua l'effetto di meridionalismo legato al nome dell'artista napoletano.
Ma lo sperimentalismo del romagnolo è di un carattere tutto diverso: non cede per nulla all'aneddoto e al sentimentalismo, anche perché la sua ricerca di quegli anni nasceva dal rapporto con i giovani pittori toscani informati sull'arte degli Impressionisti. Tra quelli che, presentandosi al pubblico, si erano dimostrati più aggiornati sugli sviluppi derivati dalla scuola francese, soprattutto nelle personalità che applicavano in maniera più dottrinaria le formule di origine impressionista, c'erano Alfredo Müller e Edoardo Gordigiani.
All'esposizione annuale della Società delle Belle Arti di Firenze dell'anno 1890-91, le loro opere - particolarmente quelle del primo - già dai titoli (Interno chiaro, Sole di mattina, Sole d'aprile, Marina-vibrazioni in bianco, giallo, azzurro di Müller, Ritratto rosa, Studio di armonia in blu cupo, Ritratto chiaro, Nevicata e sole di Gordigiani) erano dichiarazioni di autonomia e programmi di modernità, tanto che esse suscitarono la reazione del Fattori il quale, dopo aver visto quei quadri alla mostra di via della Colonna, scrisse il 12 marzo un'amara lettera al Nomellini formulando la famosa frase. la Storia dell'arte vi registrerà come servi umilissimi di Pisarò (sic), Monet, ecc. ed in ultimo del Sig. Müller (Vitali 1953, p.67).
Lega fu estraneo alla polemica, ma al tempo stesso non passarono inosservati ai suoi occhi i quadri suddetti che per scherno furono definiti negli ambienti dei più conservatori risotti gialli, anche perché quell'anno pure lui era presente alla rassegna annuale fiorentina con due opere: Gabbrigiana e Un pensiero.
Che tuttavia egli fosse in rapporto con i giovani più influenzati da Müller e culturalmente più impegnati nella sperimentazione neo-impressionista, fra cui il Nomellini, lo dimostra la Testa di Ciociara fatta da questi nel 1892 con la stessa modella che aveva posato pochi mesi prima per il Lega.
La Venditrice di coperte, secondo la testimonianza di Llewlyn Lloyd (1929, p.27) fu realizzata da Lega nella stanza-studio che negli anni dopo l'80 aveva a disposizione a Firenze al n.8 di via Venezia. Mentre la consuetudine di rappresentare la figura femminile con i costumi delle donne ciociare era un espediente commerciale a cui si adeguavano molti pittori toscani, non esclusi Fattori e Signorini, quella fu per il vecchio Lega la prima volta.
Questa volgarizzazione popolare, però, era più dettata dall'intento di ottenere un certo risultato pittorico che da una concessione al gusto diffuso per il soggetto caratteristico.
L' interpretazione che egli ne dà è rivelatrice delle sue vere intenzioni, al punto che il risultato è quello di un'immagine stereotipata e ieratica, ingentilita in una gestualità quasi da idolo, alla maniera delle pose, forse fin troppo volute, delle tahitiane di Gauguin. La espose alla rassegna del '91-92 assieme a Gabbrigiana e a Sulla sera, indubbiamente con l'intima convinzione di suscitare l'attenzione del pubblico e di trovare un compratore. Dal prezzo più modesto (500 lire) che egli ne richiedeva risulta evidente lo stato di necessità che ormai da anni, agli occhi degli amici più stretti, ne aveva fatto un personaggio fra il patetico e lo stoico. A questo aspetto accenna Diego Martelli in una lettera che il 26 ottobre del '91 scrive a Ferdinando Martini, proponendogli l'acquisto per 400 lire di una delle opere della mostra fiorentina.
G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, II, pp.299-300