Monumento equestre del principe Guglielmo I d'Orange (Dillenburg 1533 - Delft 1584) grande protagonista della guerra di indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli (Guerra degli Ottanta anni).
La scultura, commissionata da Guglielmo II d'Olanda allo scultore francese Alfred Èmilien O'Hara Comte de Nieuwerkerke, fu da questi realizzata nel 1845 ed esposta a Parigi prima di essere trasportata via mare all'Aia, dove è tutt'ora collocata davanti al palazzo Noordeinde.
Scultore e personaggio del bel mondo, Alfred Èmilien O'Hara Comte de Nieuwerkerke rivestì incarichi prestigiosi per il governo, quali la direzione del Louvre durante il Secondo Impero. Fu anche collezionista e parte dei suoi tesori confluirono nella raccolta di Sir Richard Wallace.
Viaggiò in Italia. A Torino entrò in contatto con lo scultore Carlo Marocchetti, che proprio in quegli anni (1838) realizzava il monumento equestre dedicato a Emanuele Filiberto di Savoia, ancora oggi collocato in Piazza San Carlo a Torino. Sono evidenti le similitudini fra questo monumento equestre e quello qui presentato.
Dalla fusione monumentale furono realizzate delle riduzioni in bronzo e la nostra è una di quelle sopravvissute, recante la firma dall'autore sulla base a cui è ancorato il cavallo.
Si tratta di una bellissima fusione ottocentesca in cui il cavaliere, in armatura rinascimentale, gorgiera e cappello piumato incede tenendo per le briglie il possente destriero.
Da notare la qualità dell'armatura e delle finiture del cavallo rese in modo estremamente realistico e particolareggiato.
Partendo dai modelli rinascimentali del Giambologna e della sua scuola, de Nieuwerkerke realizza un'opera di grande effetto e originalità , ben evidente anche nella riduzione in bronzo qui presentata.