Giovanni Battista Castello detto il Genovese
(Genova, 1547 - 1637)
DEPOSIZIONE DALLA CROCE
tempera su pergamena, mm 397x295
THE DEPOSITION FROM THE CROSS
tempera on vellum, mm 397x295
Iscrizioni
Un quadro dipinto sulla cartina di carta pecora del famoso autore Bernardo Castello e 1600 Genova, a penna in grafia antica al verso del supporto; sempre al vero numerazione inventariale a penna N 2160
Bibliografia di riferimento
C. Di Fabio, Gio. Battista Castello “Il Genovese”. Miniatura e devozione a Genova fra Cinque e Seicento, catalogo della mostra, Genova 1990.
E. De Laurentis Accornero, Giovanni Battista “Il Genovese”, Giulio Clovio e lo scriptorium dell’Escorial, in Genova e la Spagna. Opere, artisti, committenti, collezionisti, a cura di P. Boccardo e C. Di Fabio, Genova 2002, pp. 156-165.
Richiestissimo artefice di preziose pergamene miniate di soggetto religioso anche al di fuori dei confini della Repubblica di Genova come nella cattolicissima Spagna, Giovanni Battista Castello desume questa potente immagine devozionale da un’invenzione di Raffaello, resa celebre grazie a un bulino, in controparte, di Marcantonio Raimondi (Bartsch XIV.37.32). Ormai noto è l’ampio bagaglio figurativo del miniatore genovese, da Raffaello ai maestri veneti del Cinquecento sino alla tradizione pittorica immediatamente precedente o coeva della sua città: nella sua abitazione a pochi passi da Strada Nuova a Genova erano conservate all’interno di volumi raccolte di disegni di mano propria o di altri artisti, così come di stampe, definite da Soprani “libri di lavoro” (Soprani 1674, p. 138), con cui riusciva a soddisfare le numerose commissioni trasformando tali spunti compositivi in veri e propri oggetti di lusso, per via del virtusismo esecutivo e della pregevolezza dei materiali impiegati.
Le ragguardevoli dimensioni della pergamena offerta indicherebbero l'importanza della committenza.