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Carlo Dolci

 Carlo Dolci
(Firenze 1616 – 1686)
CRISTO
LA VERGINE (“MADONNA DEL DITO”)
coppia di dipinti, olio su tela, cm 47,5x35

CHRIST
THE VIRGIN (“MADONNA DEL DITO”)
oil on canvas, cm 47,5x35, a pair

Bibliografia
S. Bellesi, La pittura di Carlo Dolci fra tradizione e modernità, in Carlo Dolci 1616-1687. Catalogo della mostra a cura di Sandro Bellesi e Anna Bisceglia, Firenze 2015, p. 40, figg. 15-16.

Documentata da un gran numero di copie, coeve o decisamente più tarde, oltre che da repliche autografe o prodotte nella bottega, la fortuna collezionistica di questa invenzione di Carlo Dolci nota come “Madonna del Dito” fu indubbiamente assai vasta. Come indicato in più occasioni da Francesca Baldassari (Carlo Dolci. Complete Catalogue of the Paintings, Firenze 2015, n. 172), si tratta di una variante del tema della “Mater Dolorosa” in cui la Vergine, ugualmente velata, reclina il capo sulle mani giunte in preghiera, ideata per la prima volta intorno alla metà del sesto decennio e più volte replicata (Baldassari, 2015, nn. 116, 117, 186).
In entrambe le versioni la Vergine è solitamente accompagnata da una figura di Cristo che ne costituisce il pendant. Nel caso della Madonna a Londra in collezione privata (Baldassari, 2015, p. 301, n. 172) simile alla nostra ma non identica e ritenuta prototipo della serie della “Madonna del Dito”, si tratta del Cristo Portacroce, mentre in altri dittici la figura ripete l’atteggiamento del Cristo nella Cena eucaristica. A quest’ultimo si accosta – senza replicarlo esattamente - anche quello nella coppia qui offerta, resa nota da Sandro Bellesi in occasione della mostra dedicata all’artista fiorentino nel 2015.
Preziosa nei pigmenti, raffinatissima nei panneggi e negli incarnati, la nostra versione della Madonna del Dito si aggiunge quindi alla serie di repliche autografe del grande pittore fiorentino.




Dipinti antichi
mar 23 MAGGIO 2023
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