Acquaforte. mm 224x150. Bartsch, XIX, 23-42. F. Varignana, in Giuseppe Maria Crespi 1665-1747, catalogo della mostra, Bologna 1990, pp. CI-CLV. Al margine inferiore a sinistra "Giuseppe Crespi (o Gios.) Crespi Inv." con il numero, al centro versi su tre righe, a destra tracce dell'abrasione della firma del Mattioli. Le tavole sono numerate in tre suite, da 1-6, 1-8 e 1-6. Alcune prove sono firmate con il nome del Mattioli anche se autore è Crespi. Mattioli realizzò nel 1736 una serie di copie in controparte con nuovi sfondi (Bartsch, XIX,103-122) per un'edizione in libro delle storie pubblicata da Lelio della Volpe. Serie completa delle venti tavole disegnate e incise da Giuseppe Maria Crespi e ispirate alla trilogia inerente i fatti di Bertoldo. Le fonti della fortunata raccolta trovano origine nel libretto di Giulio Cesare Croce Le Astutie Sottilissime di Bertoldo pubblicato nel 1606, al quale era seguito due anni dopo Le piacevoli e ridicole semplicità di Bertoldino Figliuolo dell'astuto et accorto Bertoldo ancora di mano del Croce, e nel 1620 La novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino...nuovamente aggiunto al Bertoldino del Croce, opera del monaco olivetano Adriano Banchieri, a completare la trilogia. La critica non è a tuttoggi concorde nell'escludere Ludovico Mattioli dall'esecuzione dell'intaglio delle lastre. Bellissime prove stampate con bel contrasto su carta vergellata sottile con filigrana "lettere P.M. in cerchio singolo sormontato da trifoglio" visibile su sette fogli.