Silhouette in carta nera realizzata con la tecnica del decoupage e incollata su cartoncino. mm 205x285. Monogrammata, firmata e dedicata a penna. Preziosa opera appartenente alla tipologia di illustrazioni definite ricami in punta di forbice che Helga Elmquist eseguiva a Firenze con la sorella Idina negli anni Venti ed espose anche alla mostra degli illustatori e decoratori del libro nel 1922. Helga era figlia dello scultore Hugo Elmqvist e dell'artista Erna Wichmann e sorella di Idina Elmqvist-Christiansen e del fonditore d'arte Orvar Elmqvist. Si era poi sposata con il professore Giovanni Cau e risiedeva a Firenze. Per sfuggire ai combattimenti durante la seconda guerra mondiale, la coppia lasciò la città e si recò nella loro tenuta di campagna a Civitella ad Arezzo. Il soggiorno non fu del tutto privo di problemi perché i partigiani sospettarono che Helga fosse una spia poiché a volte veniva assunta come interprete. Successivamente la coppia fu accusata dai tedeschi di collaborare con la resistenza, tra l'altro, a causa di servizi di interpretariato per i partigiani. Durante la loro permanenza a Civitella, tre soldati tedeschi furono uccisi, e per rappresaglia furono uccisi 244 civili, tra cui Helga Elmqvist-Cau e Giovanni Cau, su ordine del capitano Heinz Barz della Divisione Hermann Göring. Nel marzo 1950 i corpi dei coniugi Cau furono ritrovati in un fosso in località Fornace Focardi presso Monte San Savino.