Giuseppe Vermiglio
(Alessandria? Documentato a Roma e a Milano 1604 – 1635)
SACRIFICIO DI ISACCO
olio su tela, cm 123x168,5
in basso a destra il numero di inventario 1197 a vernice bianca
THE SACRIFICE OF ISAAC
oil on canvas, cm 123x168,5
Un tempo conservato in una raccolta privata svedese, il dipinto costituisce una seconda versione del Sacrificio di Isacco, già in collezione Peloso a Verona, illustrato da Alessandro Morandotti in occasione della mostra dedicata nel 2000 all’artista piemontese (Gli anni romani di Giuseppe Vermiglio. In Giuseppe Vermiglio. Un pittore caravaggesco tra Roma e la Lombardia, a cura di Daniele Pescarmona. Campione d’Italia 2000. Catalogo della mostra, Milano 2000, p. 45, fig. 23).
Virtualmente sovrapponibile al nostro con l’eccezione di minimi dettagli (e comunque privo del numero inventariale riportato in basso sulla tela qui offerta) il dipinto citato era stato attribuito al Vermiglio da Mina Gregori, cui si deve nel 1989 una prima ricognizione del pittore dopo l’apertura longhiana relativa all’Incredulità di San Tommaso in San Tommaso ai Cenci: un dipinto che alla data del 1612 rendeva esplicito il rapporto del pittore con Michelangelo da Caravaggio, il cui Sacrificio di Isacco eseguito per Maffeo Barberini è assunto come modello anche per le numerose e diverse interpretazioni del tema dipinte dal Vermiglio negli anni a cavallo tra Roma e Milano, dove si trasferì nel 1620.