Andrea Mainardi detto Il Chiaveghino
(Cremona, 1550 circa – 1617)
MOSTRA DI VERDURA E DI FRUTTA CON FIGURE
olio su tela, cm 114x125
STILL LIFE OF VEGETABLES AND FRUIT WITH FIGURES
oil on canvas, cm 114x125
Provenienza
Venezia, Semenzato, asta del 2 maggio 2004, n. 39
collezione privata
Tradizionalmente riferito al Chiaveghino nella raccolta di provenienza, e come tale passato in asta da Semenzato, il dipinto costituisce un unicum nel catalogo dell’artista cremonese a cui è stato ricondotto per l’evidente legame con la produzione di Vincenzo Campi, e in particolare con la notissima Fruttivendola a Brera, che alla data del 1580 circa costituisce uno degli incunaboli della natura morta italiana.
Il Mainardi è appunto documentato per la prima volta a Cremona in rogiti del 1572 e del 1574 che riguardano Giulio e Bernardino Campi, di cui fu allievo secondo i biografi locali: sebbene la sua produzione documentata sia essenzialmente di soggetto sacro, con particolare riferimento al clima religioso post-tridentino, la sua propensione per motivi simbolici trova riscontro negli elementi che nel nostro dipinto alludono appunto alle stagioni e ai doni della Terra nei diversi tempi dell’anno.
Anche la figura femminile al centro della composizione, evidente citazione da un modello di Tiziano, richiama Pomona, divinità “signora dei frutti”: tale infatti il significato della figura negli Staatlichen Museen di Berlino, forse il dipinto di tale soggetto offerto circa il 1567 a Jacopo Strada.
A metà tra divinità agresti e venditori di frutta, le figure nel nostro dipinto sono solo il pretesto – come appunto nelle tele di Giulio e Vincenzo Campi e dei loro modelli fiamminghi – per la raffigurazione di una ricchissima mostra di frutta e ortaggi di ogni stagione, legati anche dal punto di vista cromatico alle enigmatiche figure di sfondo.