Firmato in basso a destra.Uno dei massimi rappresentanti dell'estetica più onirica, sognante e misteriosa del Simbolismo internazionale, Lucien Lèvy-Dhurmer si cimenta in quest'opera con un soggetto allegorico, che solo apparentemente potrebbe essere ricondotto a un tema di tipo accademico, legato alla pura forma e simbologia classica: l'artista nativo di Algeri esprime invece l'ideale della ''Giustizia'' legandola a significati più profondi ed estremamente attuali per l'epoca. L'assenza della spada della sanzione a vantaggio della bilancia dell'equità e del libro simboleggiante la forza del diritto, il sole nascente sullo sfondo e la possibile datazione dell'opera su base tecnica intorno all'anno 1906 permettono infatti di ricondurre l'allegoria alla fine del celebre processo intentato ad Alfred Dreyfus, riabilitato proprio in quell'anno. L'algida immagine della Giustizia diventa così, nella sua contestualizzazione, un simbolo di umanità in grado di sconfiggere ogni sopruso e prevaricazione.