Inizio anni Cinquanta. Il lotto è accompagnato dal certificato di autenticità dell'archivio Renzo Zavanella. La poltrona in oggetto rappresenta una interessante evoluzione del design di arredo di Renzo Zavanella. L'architetto mantovano era solito disegnare ''pezzi unici'' ad hoc per le singole residenze, oggetti che non venivano prodotti industrialmente in serie, rimanendo così fedele a quella dimensione artigianale della professione e a quella volontà di sperimentare, di volta in volta, forme, materiali e tecniche nuove. All'interno di questa produzione ricca e poliedrica si possono comunque rilevare alcuni tratti comuni nel design d'arredo zavanelliano. In primo luogo, una ricerca formale plastica tendente all'espressionismo portata non di rado alle estreme conseguenze di forme organiche e ''naturali'' tanto che lo stesso Gio Ponti a proposito degli arredi dell'Hotel Lido Mediterraneo di Sanremo si domandò, in articolo apparso su Domus, se gli arredi disegnati da Zavanella fossero stati plasmati con le materie plastiche che le nuove tecnologie cominciavano allora a mettere a disposizione dei designers più innovativi e attenti all'evoluzione delle tecniche di produzione. La poltrona qui proposta rimanda ad alcuni studi d'interni che l'architetto mantovano esegue tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta per negozi ed interni dell'alta borghesia milanese per la quale in quel periodo lavorava intensamente. La poltrona presenta inoltre il caratteristico schienale alto con le ''grandi orecchie'' che richiamano direttamente le sedute delle carrozze ferroviarie disegnate per la ''OM'' e i piedini in legno di altezza molto contenuta e organicamente curvati, anch'essi elementi che si possono ritrovare in generale nel design di sedute dell'architetto.
Asta 383 | DESIGN E ARTI DECORATIVE DEL NOVECENTO - FINE DESIGN Tradizionale
mar 22 NOVEMBRE - mer 23 NOVEMBRE 2022