L'opera è accompagnata dalla scheda a cura di Alberto Cottino, Torino, 5 marzo 2022Questo bellissimo dipinto, tradizionalmente attribuito al Grechetto, presenta una serie di oggetti, forse un bottino di guerra o un'allegoria della vanità, poggiati a terra in una radura ai piedi di una montagna rocciosa, con un fiume e alcuni alberi in lontananza. Il tema è curioso e raro, vagamente metafisico, elegante e misterioso così come, al momento, ancora misterioso è il nome del suo autore. Il variopinto vaso istoriato sulla destra con mascherone sotto il manico riconduce inequivocabilmente ad un altro quadro conservato presso la Galleria Colonna a Roma e menzionato in un inventario del 1679. In quell'occasione il quadro veniva descritto come opera di un non meglio identificato ''Rosso Genovese'', mentre a partire dal 1714, poi in successivi inventari Colonna e fino a tempi recenti è stato ascritto proprio al Grechetto o al massimo alla maniera sua, come risulta in un inventario del 1783.Alcuni degli elementi di quest'opera compaiono in altre tele. Si trattava evidentemente di un pittore che amava riproporre i medesimi manufatti, magari combinati diversamente, in modo da creare dipinti diversi ma tutti legati tra loro da una medesima struttura compositiva, che ai nostri occhi li rende immediatamente riconoscibili.