Le maschere Kpliè Kpliè erano utilizzate durante i riti N'guli, durante le feste per la semina ed il raccolto e per i funerali di personaggi importanti, in rappresentanza dello spirito degli avi defunti.Quanto di più astratto e sintetico l'arte africana sia riuscita a produrre, queste maschere composte da un disco piatto con bocca rettangolare, due occhi a goccia solitamente perforati per permettere la visione al danzatore e sormontate da due corna che richiamano il bufalo, venivano prodotte in diverse grandezze ed alcune potevano raggiungere ragguardevoli dimensioni.Nel nostro caso questa bella maschera Kpeliè Kpeliè è di dimensioni medio piccole, usata spesso e ridipinta più volte, ultima delle quali con vernici industriali, prima di partecipare ai riti nguli, è stata probabilmente restaurata '' in situ'' nella parte sommitale del corno destro, ove è presente anche un chiodo e sicuramente restaurata in occidente in maniera ''casalinga'' dato l'abbondante utilizzo di colle viniliche nella cornice sottostante al volto.Da notare la presenza del ramo posizionato trasversalmente tra due fori al retro con cui il danzatore teneva la maschera mordendola.La base moderna in plexiglass ed ottone è stata realizzata con ogni probabilità negli anni a cavallo tra gli '80 e '90 del secolo scorso.