Bulino. mm 328x214. Foglio: mm 332x218. Frontespisio del volume di Giovanni Battista Riccioli, Almagestum novum astronomiam veterem novamque complectens obseruationibus aliorum, Bononiae, typis Haeredis Victorij Benatij, 1651. Due figure in piedi stanno pesando due sistemi: a destra la Vergine Astraea, con lo Zodiaco alla cintura, mantiene l'equilibrio mentre a sinistra Argo, dai cento occhi svolge il ruolo dell'osservatore astronomico. L'occhio posto sul suo ginocchio osserva addirittura il Sole attraverso un telescopio. I due sistemi sulla bilancia sono dunque, a sinistra il sistema copernicano, con il Sole al centro e la Terra come pianeta; a destra un sistema ticonico modificato, con la Terra al centro, i pianeti interni in orbita attorno al Sole e i pianeti esterni in orbita attorno alla Terra. Il risultato della pesatura evidenzia che il sistema ticonico modificato esercita più peso perché le scritture, in alto si scorgono frammenti di versetti dei Salmi, fanno pendere l'equilibrio a favore della cosmologia centrata sulla Terra, definita dal motto di Astraea “non sarà rimossa in eterno”. Lungo il braccio della bilancia una frase di Ovidio “ponderibus librata suis" (in bilico con il suo stesso peso). Il vecchio sistema aristotelico-tolemaico rotola fuori dall'immagine in basso a destra, sotto lo sguardo di Tolomeo che mentre guarda in alto la pesatura cosmologica dice: “Erigor dum Corrigor" (Sono illuminato anche mentre vengo corretto). Il frontespizio del Riccioli rappresenta correttamente la posizione dei gesuiti sulla cosmologia all'indomani della condanna di Galileo. SI AGGIUNGE: Philippe Thomassin (Troyes, 1562-Rom, 1622). Astronomia.1599 ca. Bulino. mm 228x150. Foglio: mm 250x168. Dalla serie Le Arti liberali.