Firmato in basso a sinistraProvenienza: dono dell'artista al medico della famiglia Redon, Francia. Collezione privata, ItaliaIl soggetto della sfinge, uno degli archetipi principali più amati dall'arte simbolista ed esemplificazione essa stessa dell'enigma senza tempo, è stato più volte affrontato da Odilon Redon soprattutto negli anni '80 del XIX secolo, come si può vedere ad esempio nel carboncino databile al 1883 e conservato presso l'Art Institute di Chicago (1950.1415). Nel caso dell'opera qui presentata, la raffigurazione della sfinge secondo i canoni dell'arte egizia classica, permette di stabilire una suggestiva connessione con la celebre litografia, del 1889, ''La sfinge e la chimera'', facente parte della serie concepita per l'opera di Gustave Flaubert ''Le tentazioni di Sant'Antonio'': ''...mon regard que rien ne peut dévier, demeure tendu à travers les choses sur un horizon inaccessible. ''