Il gradevole soggetto risponde alle esigenze artistiche della grande tradizione decorativa genovese della seconda metà del Seicento, come la conosciamo attraverso le varie tematiche allegoriche sviluppate nelle tele del Piola, di Stefano Magnasco o di Antonio Maria Vassallo.Il dipinto si inserisce perfettamente in questo contesto figurativo e ricalca pienamente lo stile delle opere della famiglia Piola. in verità costituisce la nuova versione di una tela già nota alla critica e assegnata proprio a Domenico (D. Sanguineti, Domenico Piola e i pittori della sua casa, Soncino, 2004, vol.II, p. 389, n. I.38, tav. XXIII). Dall'osservazione della nostra opera, certamente autografa e caratterizzata da alcuni pentimenti, si evince che i tre fanciulli musicanti sono ambientati in una radura: alle loro spalle si intravvede del fogliame scuro nella parte alta, sulla sinistra della tela. Sebbene siano ancora evidenti ricordi e citazioni di origine fiamminga, che nutrono e, come dire, nobilitano un certo filone della produzione artistica locale, lo svolgimento ricalca pienamente lo stile sciolto e abbreviato dello stesso Domenico. Nel genere della tela con Tre putti musicanti ( Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, inv. n. 76) proveniente dalla collezione di Giacomo Balbi e ampliata ai lati, per la quale è noto anche il disegno preparatorio ( Parigi, Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts), degli Angeli musicanti, di Putti vari, della serie con le Allegorie delle Setti Arti Liberali (tutte opere in collezioni private) e dell'Allegoria Doria Pamphili (Genova, Palazzo Doria Pamphili) (D. Sanguineti, Domenico Piola e i pittori della sua casa, Soncino, 2004, Vol. II, pp. 383,400, 402 e 403, nn. I.24, I-25, I.70, I.75, I. 133, I.134 e I.135). La tela presenta deliziose finezze, come il nastro di fiorellino che cinge il capo del putto sulla sinistra seduto sullo squillante panno rosso o il morbido passaggio di toni degli incarnati che dal rossiccio della penombra esplode nelle parti esposte in luceBibliografia: F. Moro, in Piacenza, terra di frontiera: pittori lombardi e liguri del Seicento. Dipinti e disegni inediti, catalogo della mostra, Piacenza 2010, p. 118.