L'opera è accompagnata da expertise a cura di Giancarlo Sestieri, 15 gennaio 2007Di questo Paesaggio con figure si può a prima vista individuare la paternità di Antonio Francesco Peruzzini per quanto riguarda la sua parte paesaggistica che poi costituisce il fulcro del quadro. Tipica della sua mano è infatti l'inventiva e l'esecuzione del gruppo arboreo sulla sinistra, nonchè degli altri analoghi inserti, delle lontane montagne azzurrine, ritrovano quelle evidenti riprese rosiane che caratterizzano la nota attività del Peruzzini quale collaboratore assiduo del Magnasco e meno frequente di Sebastiano Ricci, unite a più generiche riprese da Marco Ricci, solo per quanto concerne appunto le citate inserzioni architettoniche. Numerosissimi sono i riscontri che si possono stabilire in proposito, esaminando sia il catalogo curato da vari autori, della mostra dedicata al pittore ad Ancona nel 1997 (Antonio Francesco Peruzzini, Electa Ed.), che la monografia curata da L. Muti e D. De Sarno Prignano (Edit Faenza-Edizioni della Laguna 1996). ed ancora il catalogo della mostra milanese sul Magnasco (Electa ed., Milano 1996).Meno ovvia è la paternità dell'originale gruppo figurativo, posto in primo piano dinanzi a un ruscello. e formato da due giovani donne con ricche vesti abbassate a mezzo busto che si guardano, assise sul terreno in posizione speculare, e ai cui lati sono due figure di ragazzi. In esso è rilevabile un chiaro ascendente del citato Sebastiano, come pure quello, ma meno stretto, del Magnasco. Due maestri con i quali il Peruzzini si trovò a collaborare con assidua frequenza, divenendo l'ideale partner del secondo, agendo con essi in una profonda osmosi, come già rilevato da M. Gregori nel suo articolo su Paragone (N. 307, 1975), con cui avviò la rivalutazione del pittore di Ancona. Una collaborazione talmente intima della quale egli potè fruire positivamente per plasmarsi una sua personalità anche in campo figurativo, come dimostra in vari dipinti ascritti totalmente alla sua mano, dalla critica più specializzata. Per cui ritengo che si possa assegnare pertinentemente anche l'esecuzione della figura del presente ''paesaggio'' al pennello del Peruzzini