La coppia di comodini qui presentati fanno parte dell’arredo dell’appartamento per l’ing. Orazi a Milano che Zavanella disegna e realizza tra il 1936 e il 1938. Per gli ambienti interni l’architetto mantovano si avvale della collaborazione dell’amico artista Lucio Fontana che realizza la “Signorina seduta” collocata tra la cucina e il soggiorno. Zavanella qui «mescola, nello stesso ambiente, accenti di minimalismo tecnologico e filiforme con il plasticismo della statuaria di Fontana, unendo così idealmente due estremi: un linearismo astratto e l’informale dell’artista italo-argentino. Il trattamento del laccato nero lucido palissandro impiegato per i mobili della zona giorno è debitore dell’esperienza con Baldessari (in particolare dell’arredamento per l’avvocato Mino Spadacini del 1932-34), mentre la Camera per signorina è caratterizzata dall’assoluto candore degli oggetti e delle tende, a simulare quasi una stanza di ospedale dove anche i tavolini porta-oggetti ai lati del letto matrimoniale sono ridotti a minimali ed eterei piani in vetro Securit.».I due piccoli arredi riprendono dal punto di vista materico (legno con finitura lucida ma “naturale” al posto del nero del mobile da giorno e utilizzo di lamine di ottone per marcare basamento all’appoggio dei piedi e coronamento nella parte superiore dei montanti) e soprattutto formale nell’utilizzo di un minimalismo quaso neo-plastico (si pensi all’iconica sedia rosso e blu di Gerrit Rietveld) delle linee e di elementi di “stacco” che conferiscono autonomia ai volumi della composizione.Per i riferimenti iconografici e bibliografici si rimanda a: Renzo Zavanella 1900-1988.Architettura Design Tecnologia, Allegri D., ScriptaEdizioni, Trento 2019, pp. 502-503).