Grande scultura in alabastro parzialmente dorato raffigurante il Buddha reclinato, in atteggiamento sereno e meditativo, il braccio destro che sorregge la testa e quello sinistro mollemente adagiato sul fianco. Quello del cosiddetto “Buddha disteso” é uno dei temi centrali della ricca iconografia legata alle vicende terrene del principe Gautama, che ne illustra il momento antecedente alla morte terrena ed al passaggio nel Paranirvana. La vicenda, come tradizionalmente narrata, ha fornito spunto per generazioni di artisti che nel corso dei secoli hanno fornito una straordinaria varietà di modelli compositivi spesso, come in quelli del Gahandara del II/III secolo, caratterizzati da una forte drammaticità. Il modello sviluppatosi nel Sud Est asiatico sul volgere del XVII secolo al contrario tende a sottolineare la natura rassicurante e benevola dell'esperienza mistica, unica in grado di dare un senso alla vicenda terrena sublimandola nella sua dimensione spirituale ed eterna. Il modello compositivo di questo pezzo fa riferimento alle grandi sculture templari, talvolta dei veri e propri “colossi”, realizzate in Myanmar ed in Tailandia tra la fine del settecento e gli inizi dell'ottocento.