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Asta 355 Arte orientale da un'importante collezione privata italiana e altre committenze

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Arte Cinese

Disco Pi in giada Cina, dinastia Qing, secolo XIX (?)

 grande intaglio in giada calcificata lavorato a rilievo secondo il gusto “archeologico” con motivo “a chicco di miglio” ed elaborata cuspide sommitale operata a traforo con figure di draghi, qilong e taotiè. Questo oggetto, conosciuto come “Pi”, costituisce uno dei oggetti rituali più iconici della millennaria cultura cinese. I più antichi riscontri storici legati a questa particolare tipologia di manufatti risalgono al neolitico e sono riconducibili alla cultura di Liangzhu, l'ultima delle grandi culture del neolitico cinese, fiorita sul delta dello Yangtze intorno al quarto millennio avanti Cristo. Secondo gli studiosi la particolare forma a disco forato al centro sarebbe da ricondurre ad una iperstilizzazione dell'universo, legata a simbologie metafisiche che vedono nel foro centrale un’immagine dell'asse celeste su cui è incardinato l'intero firmamento. Questa interpretazione, oggi universalmente condivisa, sembra che nel XVIII secolo non dovesse essere stata ancora formulata, considerato che lo stesso imperatore Qianlong, erudito possessore di una formidabile raccolta di oggetti archeologici, facesse iscrivere sul più bello dei suoi dischi in giada un poemetto di sua creazione in cui descriveva l'elegante manufatto come “un porta tazza di epoca Song”. Il disco qui presentato, caratterizzato dal prezioso ed elaborato decoro riprende modelli conosciuti riconducibili al periodo cosiddetto “degli Stati Combattenti”(475 a.C- 403 a.C), periodo di guerre caratterizzato, al contempo, da una suprema eleganza formale che diventerà la cifra distintiva della successiva cultura Han (202 a.C-220 d.C).

Asta 355 Arte orientale da un'importante collezione privata italiana e altre committenze
mar 8 MARZO 2022
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