Classico esempio della produzione ferrarese della metà del XVIII secolo, questo modello di scrittoio, solitamente posizionato addossato a una parete di uno studiolo o di una sala di rappresentanza, unisce la tradizionale solidità compositiva emiliana al gusto veneto, evidenziando il ruolo di Ferrara come luogo di incontro tra i diversi stili di ebanisteria del versante adriatico dell'Italia. Il legno privilegiato per questi mobili è il noce, con ricche impiallacciature e lastronature in radica come nel caso di questo esemplare. Il movimento sul fronte e sui fianchi accentua il senso di leggerezza e di eleganza della composizione, arricchita dalla finitura mossa del bordo del piano e dell'alzata. Per un confronto, si veda un analogo modello (ma con due livelli di cassetti nell'alzata) in G. Manni, ''Mobili Antichi in Emilia Romagna'', Modena 1993, p. 235, fig. 502.Bibliografia di riferimento: G. Manni, ''Mobili Antichi in Emilia Romagna'', Modena 1993, p. 235, fig. 502.