L'opera è accompagnata dalla scheda a cura di Filippo Pedrocco, 7 novembre 2002, il quale avanza l'ipotesi che l'opera in questione possa essere di mano di Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1528-Venezia 1588). Il soggetto è ricorrente tra le opere del maestro, contando tre redazioni sicuramente autografe. L'opera viene fatta risalire agli anni '80, periodo in cui venne commissionato l'altare laterale della chiesa veneziana di Sant'Andrea della Zirada, dove appunto il soggetto rappresentato è il medesimo. Molte sono le somiglianze tra le due opere, come la tipologia della vigorosissima figura ignuda del santo, la partitura cromatica e la scabra partitura naturalistica. Inoltre si tratterebbe dell'unico esemplare conosciuto su supporto in rame attribuito all'artista.