Firmato in basso a destra.Pupillo di Giovanni Fattori nel 1885, entrò in contatto a Firenze con Signorini, Lega, Martelli e Pellizza da Volpedo, elaborando le suggestioni della pittura macchiaiola rese con la tecnica del Divisionismo. Partecipe delle Promotrici genovesi, fu presente all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898. nel 1899 iniziò la partecipazione alla Biennale di Venezia e nel 1900 presenziò alla Secessione di Monaco. Nel 1902 si trasferì a Torre del Lago ove conobbe Giacomo Puccini, con il quale diede vita a un cenacolo di pittori, musicisti e letterati. in quello stesso anno iniziò la sua collaborazione alla rivista “Riviera Ligure”, diretta dai fratelli Novaro, intorno alla quale gravitavano personalità quali Deledda, Pirandello, Pascoli, Capuana, Papini, Sbarbaro, Ungaretti e artisti come De Albertis e Kienert. In questo contesto, grazie all’amicizia con D’Annunzio e Pascoli, la frequentazione con De Albertis, Chini, Previati, allestì a Venezia la “Sala dell’Arte del Sogno”, nel 1907, ove si accentuò la svolta simbolista. A fianco a dipinti ispirati al paesaggio e alla natura, come l’opera presentata, realizzati con un cromatismo intenso ed una pennellata divisionista, Nomellini si dedicò intensamente a opere legate alle tematiche eroico-risorgimentali in gusto decadentista, quindi in età matura la sua pittura si rese più fluida, espressione di un vitalismo gioioso, immersa in una natura rigogliosa, intrisa di sincera retorica nazionalista ed interventista alla vigilia dell’entrata in guerra.