Questo affascinante ritratto di Scuola Francese, ascrivibile alla prima metà del XVIII secolo, presenta una giovane donna ritratta a mezzo busto. La dama raffigurata posa con leggerezza al cospetto del pittore, in tre quarti, lo sguardo immerso in una reverie rivolto verso l’alto, secondo una moda di gusto francese ma diffusa nell’ambito internazionale delle Corti. Tipico della produzione di artisti operanti alla Corte di Versailles quali Pierre Gobert (1662-1744) e successivamente di Jean-Marc Nattier (1685-1776), che ritrarrà le figlie di Luigi XV come divinità dell’Olimpo, è il ritratto storico-mitologico delle dame di corte, in cui le fattezze delle modelle sono ingentilite e nobilitate da attributi tratti dalla mitologia classica. Il volto dall’incarnato di porcellana, gli occhi dal taglio a mandorla, la piccola bocca vermiglia sono caratteristiche dei ritratti di Pierre Gobert, artista operante alla corte di Francia e ritrattista prediletto dalla famiglia reale. Nell’opera presentata, la giovane donna presenta un abito molto lussuoso, apparentemente semplice, di derivazione greco-romana reinterpretato in gusto settecentesco, detto à la bergère (alla pastorella), impreziosito con elementi floreali, attributi della dea Flora, che esaltano l’acconciatura incipriata e continuano come decorazione sul décolleté e sul corsage, il polso cinto da un bracciale di doppio giro di perle con zaffiro, pietra prediletta all’epoca in quanto il colore blu rimandava allo stendardo reale francese, su campo blu e gigli di Francia.L’acconciatura ed il maquillage delle guance ravvivate dalla cipria rosa intensa collocano l’opera entro il secondo ventennio del 1700. La resa e la palette cromatica rimandano ad uno stile riconoscibile grazie alle tonalità iridiscenti ed una texture dalla finitura madreperlacea. la tecnica utilizzata, olio su tela, è resa con leggerezza e grazia tale da essere accomunata ai mirabili pastelli di artisti di generazione successiva tali la veneziana Rosalba Carriera, (1675-1757), conosciuta internazionalmente ed in particolare in Francia, e Maurice Quentin de La Tour (1704-1788). In piena temperie settecentesca è il messaggio di assoluta eleganza, lievemente piccante (aggettivo prediletto dell’epoca per descrivere la beltà ideale femminile) ed innocentemente sensuale.