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Giulio Aristide Sartorio : Tre composizioni per La morte del cervo di Gabriele d'Annunzio.  - Asta Grafica & Libri - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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Giulio Aristide Sartorio

Tre composizioni per La morte del cervo di Gabriele d'Annunzio.

 

3 dipinti su vetro. Attribuibili per stile a Giulio Aristide Sartorio o ad artista della sua cerchia e dannunziana.

Alcyone è la raccolta di liriche di Gabriele d'Annunzio pubblicata nel 1903 e in una delle più celebri poesie ivi contenute, La morte del cervo,  un mitico centauro, dopo aver schiantato ed ucciso il cervo (Il super-uomo che schiaccia l’essere inferiore) appare al poeta “bellissimo: in ogni muscolo, gli fremeva una vita inimitabile”. Il raffinato scrittore era ben consapevole di quanta “forza ferina” fosse necessaria per modellare i suoi ricercatissimi versi. Descrivendo la genesi de La morte del cervo, sosteneva di essere stato condotto da un prepotente istinto mimetico ( un “dèmone mimetico” ) a metamorfosarsi nel centauro: "Ora m’imbestio. Di non so che divina bestialità m’inebrio, e di non so che semìfera poesia pasturata dell’erbe di Circe [...] è la lotta del centauro e del cervo, nella pineta tirrena, in riva al Serchio. Abbattutosi nel cervo appostato dal cacciatore, il bimembre lo assale, lo espugna e lo uccide. [...] Una specie di dèmone mimetico mi possiede. La sua veemenza mi respinge dalle mie carte, mi prende, mi tiene". La morte del cervo ispirò lo scultore Clemente Origo che realizzò un gruppo bronzeo in onore del quale D'Annunzio pubblicò nel 1907 il libretto in edizione limitata fuori commercio La resurrezione del centauro con xilografie di Adolfo de Carolis, dove scriveva: "Ecco che il medesimo impulso, onde fu generato il poema lirico del centauro e del cervo in lotta, si propaga allo statuario... Questo divinò e attuò un artefice romano dal pollice potente e sprezzante, Clemente Origo...". Al Vittoriale è conservata una coppa in vetro decorata a smalto della Manifattura Borvier con raffigurazioni ispirate a La morte del cervo, pezzo unico realizzato per D'Annunzio, mentre Francesco Dal Pozzo fu autore di un bellissimo arazzo ricamato ispirato al soggetto. Ci pare lecito ipotizzare che anche questi vetri dipinti potessero essere destinati al poeta.



Grafica & Libri
mar 1 DICEMBRE - gio 3 DICEMBRE 2020
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