1) Rilievo della facciata con lo stemma di papa Paolo III a sinistra e ombrello e chiavi papali a destra. 1547. Bulino.mm 325x498. Foglio: mm 393x543. Huelsen, 144. 2) Vista laterale con torre a sinistra e stemma di papa Paolo III. Bulino. mm 325x503. Foglio: mm 387x540. Huelsen, 145. 3) Spaccato dell'interno con torre a sinistra e stemma di papa Paolo III. 1547. Bulino. mm 325x497. Foglio: mm 393x543. Huelsen, 146. Tutti i fogli recano il titolo in alto e a destra "Antonius. S. Galli inventor / Antonius Labaccus eius discip/ effector", in basso al centro "cum gratia et privilegio" e a destra l'excudit di Salamanca, al foglio 1 e 3 seguito dalla data "Romae MDCXLVII". Serie completa e omogenea dei tre modelli di Antonio da Sangallo per San Pietro descritti da Huelsen per lo Speculum lafreriano. Splendide impressioni stampate con tonalità su carta vergellta con filigrana "corona a cinque punte sormontata da stella a sei punte", Woodward, 263 (Roma, 1580 ca.) visibile su tutti i fogli. Il Sangallo fu nominato architetto della nuova Basilica di San Pietro nel 1536, da papa Paolo III, dopo che i lavori erano stati sospesi con il sacco di Roma nel 1527. L'impegno seguito a questo incarico sortì un grande modello ligneo tuttora conservato presso la Fabbrica di San Pietro. L'incisione riproduce quel modello dove il ruolo dichiarato di Labacco come allievo e "effector" del Sangallo si riferisce probabilmente alla realizzazione del modello in legno o al disegno utilizzato per l'incisione, non si conoscono infatti opere incise di Labacco. Il progetto del Sangallo fu abbandonato con la morte di lui avvenuta nel 1546, dopodiché il progetto per la fabbrica fu affidato da Paolo III a Michelangelo.