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Raro servizio da puerpera (“impagliata”) Faenza, Fabbrica Ferniani, Paolo Benini (attr.), 1775- 80 circa  - Asta Maioliche e Porcellane - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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Raro servizio da puerpera (“impagliata”) Faenza, Fabbrica Ferniani, Paolo Benini [..]

 Maiolica policroma dipinta “a terzo fuoco”. Diametro piatto base cm 23,3; altezza totale cm 28 circa
Conservazione: tazza rotta in due frammenti; portauovo e coperchio rotti in più frammenti e ricomposti in restauro; lacuna al bordo del coperchio e presa da rincollare

Il servizio è completo dei suoi canonici sei pezzi: dal basso, piatto piano presentatoio, fondina con due prese anulari orizzontali, piatto fondo capovolto con funzione di coperchio, tazza da brodo con prese laterali a voluta, portauovo con porta-sale e porta-pepe, e coperchio a cupola con presa apicale modellata a fiore (rosa). La decorazione si incentra sul motivo “a rovine” (fonte, massi, rocchio di colonna, lapidi con pseudo-iscrizioni e bassi rameggi spogli), che con alcune varianti si ripete sul coperchio, sulla tazza e sulla fondina; ghirlandine di foglie e fiori arricchiscono lungo i bordi questa raffinata composizione. Dipinta in azzurro, bruno nerastro, giallo, rosso porpora, verde e oro “a terzo fuoco”.

Siamo di fronte ad una pregevole composizione nell’ambito della produzione della Fabbrica Ferniani, rara sia per la sua foggia articolata sia per la qualità della “rovina”, che, prevedendo l’oro, ottenuto sciogliendo uno zecchino applicato “a terzo fuoco” (o “a piccolo fuoco”), veniva affidata ad un pittore dotato di maniera fine. Tra tutti i pittori della fabbrica in tal genere eccelleva Paolo Bernini, che in forme del tutto analoghe a questa in esame la realizza anche nel breve periodo di secessione dai Ferniani (1777- 78), posta in atto insieme a Tomaso Ragazzini e Filippo Comerio 1.
Di tali composizioni, richieste quali doni per le partorienti, la fabbrica ne produsse in numero assai ridotto: ad esempio, una era nelle raccolte prebelliche del Museo faentino ed un’altra è in collezione privata 2.
La decorazione “a rovine” ripetutamente elaborata su questa “impagliata”, anche quella sul coperchio che fortunatamente non risulta intaccata dalla lacuna al bordo, si conferma una delle più riuscite e raffinate proposte di ispirazione arcadica che precede di poco la grande stagione neoclassica della cultura artistica di Faenza, di cui la maiolica fu protagonista di primo piano.
Per la sua cronologia, un punto fermo è costituito da un piattino decorato “a rovine”, per tazzina da caffè del Museo- campionario della Ferniani 3, che su una lapide porta la data “1779”, riferibile dunque all’anno successivo del rientro di Paolo Benini in fabbrica. La stessa “rovina” nella Ferniani poteva essere proposta contemporaneamente anche nella variante cromatica a solo verde, applicato anch’esso “a terzo fuoco” (“verde Comerio”), con sottili contorni in bruno, che conferisce alla composizione un’aura sofisticata quasi notturna 4.

1RAVANELLI GUIDOTTI 23009, p. 259 e s.
2RAVANELLI GUIDOTTI 2009, scheda 119, pp. 269 e s.
3RAVANELLI GUIDOTTI 2009, scheda 117, pp. 267 e s.
4RAVANELLI GUIDOTTI 2009, pp. 271 e ss.

Bibliografia
RAVANELLI GUIDOTTI 2009
RAVANELLI GUIDOTTI C., La Fabbrica Ferniani Ceramiche faentine dal barocco all’eclettismo, Milano 2009


Maioliche e Porcellane
gio 5 NOVEMBRE 2020
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