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Presentatoio e versatoio Faenza, Fabbrica Ferniani, terzo quarto del ‘700  - Asta Maioliche e Porcellane - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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Presentatoio e versatoio Faenza, Fabbrica Ferniani, terzo quarto del ‘700

 Maiolica policroma. Dimensioni: altezza presentatoio cm 7,5 x 36 x 31; altezza versatorio cm 20,5
Conservazione: ottima; becco restaurato con integrazioni

Insieme composto da due pezzi, che possono essere uno complementare all’altro, con funzione di lavamani. Il presentatoio è a bacinella di tipo ovale, apoda, con parete a costolature convergenti verso il centro, segnato da una lieve sagomatura a pianta ovale, originariamente predisposto per ospitare il piede di una zuppiera.
Il versatoio invece è del tipo settecentesco “a casco”, con piede circolare e quindi poteva essere previsto in associazione con un vassoio dotato di un umbone centrale, del cosiddetto servizio “da acquereccia” 1.
Siamo di fronte ad una composizione che rientra nella produzione in maiolica, “a gran fuoco”, della Fabbrica Ferniani di Faenza, specie di quella che si sviluppa nel corso della seconda metà del ‘700. In generale si tratta di produzione tecnicamente molto accurata. Le fogge sono leggere e presentano un impasto decantato di color paglierino. Si tratta quasi sempre di forme “cavate dagli argenti”, come queste due opere dimostrano, con baccellature, costolature, manico slanciato nel versatoio, con volute ancora di gusto barocco, che equilibrano lo sviluppo anteriore molto pronunciato del becco, come nelle coeve caffettiere, cioccolatiere, teiere ecc..
Tali vasellami inoltre sono sempre rivestiti di uno smalto di color bianco perlaceo molto luminoso, a grana fine, adatto a far da sfondo ad un repertorio floreale che in questo caso propone la cosiddetta decorazione “a mazzolino”, ma se ne conoscono anche versioni “a castelletto”, “a garofano”, “a fiori”, ecc. Il “mazzolino” probabilmente nelle carte della Ferniani veniva registrato genericamente come decorazione “a fiori”, e si compone di un bouquet di piccoli fiori recisi (anemoni, fiori di patata ecc.), annodati con un nastro: “fiori” che nell’arco della seconda metà del ‘700 verranno sostituiti nel cosiddetto, più popolare, motivo “a fiorazzo”, composto da fiori di campo 2

1RAVANELLI GUIDOTTI 2009, pp. 199 e s.
2RAVANELLI GUIDOTTI 2009, pp. 195- 199.

Bibliografia
RAVANELLI GUIDOTTI 2009
RAVANELLI GUIDOTTI C., La Fabbrica Ferniani Ceramiche faentine dal barocco all’eclettismo, Milano 2009.


Maioliche e Porcellane
gio 5 NOVEMBRE 2020
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