Porcellana biscuit. Marca: assente; firmata f.z. per Francesco Zarra, con lettere incise sotto la base. Dimensioni: altezza cm 10,6; 16 x 10,6.
Conservazione: piccole sbeccature ai fiori e ai riccioli del pelo
La piccola scultura raffigura un cane barboncino accovacciato al suolo nell'atto di giocare con un volatile. Questo esemplare appartiene ad una serie con diversi animali a pelo riccio nata come “dessert” destinata a guarnire il centro tavola. Ne facevano parte diversi animali quali orsi, scimmie, caprette e barboncini, eseguiti da Zarra o da Aniello Ingaldi, artisti che si sono formati da Francesco Celebrano il direttore dei modellatori presso la manifattura partenopea
Siamo a conoscenza di un altro barboncino firmato da Zarra (Cfr. A.CARŇLA-PERROTTI, La porcellana della Real Fabbrica Ferdinandea, Cava dei Tirreni 1978, tav. CLXXVI, n. 198-199). E’ inoltre interessante segnalare, come da comunicazione della studiosa Angela Carňla-Perrotti che ringraziamo: “la serie composta da quattro diversi animali a pelo riccio raffiguranti Le quattro Arti Liberali oggi al Museo di Capodimonte: un barboncino (La Scultura), un orso (La Musica), una scimmia (La Pittura) e un ariete (L'Architettura). Secondo l'inventario della Reggia di Caserta redatto nel 1800 consultato da Alvar Gonzŕlez Palacios, in quel momento risultano collocati nella stanza del Consiglio (Cfr. A.GONZŔLEZ PALACIOS, Lo scultore Filippo Tagliolini e le porcellane di Napoli, Torino 1988, ill. 74 a, b, c, d) mentre nel successivo inventario del 1825 da me stessa esaminato, figurano nel Gabinetto della lodata S.M. insieme alle sette gouaches del pittore Jacob Philipp Hackert con le vedute del parco di Caserta, ossia insieme alle opere forse piů amate dal re Ferdinando IV di Borbone”