Maiolica. Altezza cm 9 circa; diametro cm 34,5. Conservazione: ottima
Entrambe le coppe mostrano identica foggia, composta di un’ampia parete traforata ad orlo estroflesso, umbonata al centro e sostenuta da un piede svasato. La loro superficie, sia al recto sia al verso, risulta integralmente smaltata. La traforatura della parete si basa su uno schema radiale che parte dall’umbone in sei settori entro cui sono ricavati spazi vuoti di varia tipologia (circolari, cuoriformi, romboidali, triangolari, ecc.).
Questa coppia è una delle più raffinate espressioni dei “bianchi”, la cui destinazione poteva essere di portafrutta o di “panatier”, cioè portapane, secondo la denominazione che si ricava dagli inventari della bottega faentina dei Bettisi, rispettivamente del 1568 e del 1590. La cronologia, in mancanza di opere datate, in alcuni casi stemmati si può ricavare attraverso gli anni del personaggio celebrato nell’araldica, come una coppa per il cardinale Federigo Corner (1579- 1653), dipinto al centro di una coppia di coppe traforate, del Museo di Faenza, che conserva anche una terza coppa, con stemma prelatizio Niccolini, tutte della stessa foggia di questa in esame (NOTA… RAVANELLI GUIDOTTI 1996, scheda 114, pp. 438 e s.). Inoltre a Faenza, di tale tipologia traforata, potevano essere proposte delle varianti, sia nella forma sia nello smalto. Sono infatti attestate coppe traforate ovali, ottagonali, poligonali o con profilo “a stella”, realizzate per lo più nel canonico smalto, latteo e corposo, dei “bianchi”, ma talora anche in smalto azzurro “berettino” (NOTA…. RAVANELLI GUIDOTTI 1998, scheda 142, pp, 517 e s.).