Maiolica policromia. Diametro cm 40,5. Conservazione: ottima; minime scrostature dello smalto al bordo
Bacile “da pompa”, con ampio cavetto apodo e umbonato, e breve tesa. Sul recto, all’interno di un medaglione centrale, delimitato da una stretta ghirlanda di foglie, sono tracciate, a grandi lettere maiuscole, le iniziali “D” (sormontata da un’omega) e “V”. Sulla tesa, in forma più enfatizzata, è ripresa la stessa ghirlanda arricchita di frutta (Fig. a). Sul verso, ad esclusione della zona centrale, corrispondente all’umbone, è tracciato col blu un motivo a canestro a largo intreccio (Fig. b). Dipinto in blu, giallo e arancio.
L’opera non si impone solo per dimensioni “da pompa”, ma anche per essere un esempio di produzione derutese degli inizi del ‘500, la cui decorazione risulta incentrata su due colori, un denso blu zaffera interrotto da minimi rialzi di giallo, che conferiscono nitido e raffinato effetto sul fondo di bianco luminoso dello smalto. La decorazione si basa sul motivo del festone, che in tale forma, cioè con foglie lanceolate e uncinate, a Deruta veniva adottata anche per albarelli da farmacia a delimitare soprattutto il medaglione centrale, che solitamente includeva la legenda farmaceutica e motivi decorativi complementari, come stemmi, emblemi e “grottesche”. Alcuni di questi albarelli portano date che si concentrano tra il “1515” e il “1520” 1, porgendo una cronologia plausibile anche per quest’opera. Essa inoltre mostra lo stesso impianto spaziale di un piatto del Victoria and Albert Museum di Londra, con stemma Colonna al centro2, mentre il motivo a canestro sul verso è attestato su altre opere coeve di Deruta.
1 RAVANELLI GUIDOTTI 1990, nn. 97 e s.
2 RACKHAM 1940, n. 396.
Bibliografia
RACKHAM 1940
RACKHAM B., Italian Maiolica, Victoria and Albert Museum, Londra 1940.
RAVANELLI GUIDOTTI 1990
RAVANELLI GUIDOTTI C., La donazione Angiolo fanfani ceramiche dal Medioevo al XX secolo, Faenza 1990, schede nn. 97 e 98.