Nel 1919 Nomellini si traferisce a Firenze ma intervalla il soggiorno fiorentino con la permanenza a Capri, Ischia e Marina di Campo. Proprio questi viaggi gli forniscono i numerosi soggetti per i quadri degli Anni Venti e Trenta che costituiscono un vasto nucleo di dipinti esposti nelle più importanti città italiane e nelle mostre organizzate a Livorno. Protagonista il mare, il sole, la natura con le sue luci intense e le cromie squillanti che avvolgono l’uomo che si perde e si fonde con esse in atmosfera di evocazione simbolista come la figura del giovine di questo dipinto che presentiamo, che immerso nelle acque spumose della baia è assorto nella sacra fusione con gli elementi naturali. L’esecuzione dell’opera è databile al 1921 secondo dati in suo possesso, che Eleonora Nomellini ci ha gentilmente riferito.