Pasqualino Lamberti (?) detto Pasqualino Veneto
(attivo a Venezia dal 1490 al 1504)
MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO
olio su tavola, cm 83x66
firmato e datato sul cartiglio in basso al centro “1503/PASQUALI/NUS/V. P.”
MADONNA WITH CHILD AND SAINT JOHN THE BAPTIST
oil on panel, cm 83x66
signed and dated lower center on the cartouche 1503/PASQUALI/NUS/V. P.”
Provenienza
Svizzera, collezione privata; New York, Newhouse Gallery, 1975; Milano, Galleria Sacerdoti; Milano, collezione privata
Bibliografia
R. Palluccchini, Un’altra aggiunta a Pasqualino Veneto, in “Storia dell’Arte” 1980, 38-40, pp. 215-16, figg. 1-2; P. Humfrey, Cima da Conegliano, Cambridge 1983, p. 194, cat. 240; fig. 19 3b; M. Biffis, voce “Pasqualino Veneto” in Dizionario Biografico degli Italiani, 81, 2014.
Referenze Fotografiche
Fototeca Federico Zeri, scheda 26498
Pubblicata per la prima volta da Rodolfo Pallucchini, questa bellissima tavola – notevole anche per l’ottimo stato conservativo - costituisce un interessante documento della articolata situazione pittorica del primissimo Cinquecento veneziano. Insieme alla Madonna col Bambino e la Maddalena del Museo Correr, firmata e datata del 1496, presenta inoltre l’unica data certa della produzione di Pasqualino, ponendosi quasi all’estremo della sua attività conclusa prima del 6 dicembre del 1504.
L’ultimo documento che lo riguardi direttamente registra infatti, nel gennaio di quell’anno, la prestigiosa commissione della Scuola Grande della Carità per un telero raffigurante la Presentazione della Vergine al Tempio, affidata al pittore a seguito di una competizione vinta dal suo disegno ma ben poco progredita, a giudicare dell’esiguo pagamento riscosso dal fratello nel gennaio 1505, esattamente un anno dopo.
Difficile immaginarne la composizione, certo ampia e articolata, alla luce del catalogo del pittore oggi conosciuto: le opere riunite da Berenson, Puppi e Pallucchini e dagli studi più recenti intorno alle tavole firmate declinano in maniera quasi esclusiva il tema, squisitamente belliniano, della Madonna col Bambino, eventualmente accompagnati da un'altra figura, come nel caso del nostro Giovanni Battista.
La cronologia ricostruita, per quanto in via di ipotesi, a partire da sole due date certe e soprattutto dalla relazione con gli artisti attivi a Venezia in quello scorcio di secolo ha suggerito che Pasqualino compisse la sua formazione nella bottega di Giovanni Bellini verso la metà degli anni Ottanta, per poi legarsi a Cima da Conegliano, suo riferimento costante già nella citata Madonna del Museo Correr come in quella presso l’Accademia dei Concordi a Rovigo, per poi virare nella direzione di Giovanni Mansueti, chiamato in causa da Rodolfo Pallucchini a proposito del dettagliatissimo paesaggio del dipinto qui offerto, di cui costituisce l’elemento distintivo.