Dimensioni: cm 7,5 (con la cornice 12,5)
Il Pontefice è raffigurato di profilo, con galero, mozzetta e stola: immagine rara poiché non è consueto che il papa compaia con cappello nelle medaglie ufficiali o nelle placchette del tipo qui illustrato.
Esiste un dipinto del Museo di Roma a Palazzo Braschi con Pio VI a cavallo in occasione del suo possesso a San Giovanni in Laterano, il 30 novem- bre 1775, dove egli compare abbigliato in modo molto simile a quello del nostro ritratto. Ancora più vicino alla nostra effige risulta un piccolo monumento equestre (alto con la base una cinquantina di centimetri)1 che commemora lo stesso avvenimento. In quell’opera Pio VI porta un cappello pressoché identico a quello del ritratto qui esaminato. Essa è stata attribuita ad un misterioso artefice, Lorenzo Weber, che dimorava in via di Ripetta, a Roma, fra il 1772 e il 1787. Scarse sono le notizie su di lui, sicuramente però non va confuso con il suo quasi omonimo fiorentino Lorenzo Maria Weber (bronzista e medaglista, allievo del Foggini e del Soldani, nato attorno al 1697 e morto a Firenze nel 1764)2.
Pio VI (Braschi, nato nel 1717, papa 1775-1799), aveva cinquantotto anni alla sua salita al trono papale: è quella l’età che dimostra nel ritratto di cera qui esaminato che, innegabilmente, è lo stesso personaggio del dipinto del Museo di Roma e del bronzo sopra menzionato. Non abbiamo notizie di ritratti in cera firmati rappresentanti PioVI ma è possibile che la nostra opera sia di mano del Lorenzo Weber romano,possibile ma non certo: andrà comunque ricordato che i bronzisti di solito erano abili nel modellare in cera. Chi scrive ricorda di aver esaminato in una collezione privata, verso il 1985, un piccolo medaglione intagliato in una pietra dura di colore chiaro raffigurante Pio VI e firmato Weber.
1 Fasto romano, catalogo della mostra a Palazzo Sacchetti, a cura di A. González-Palacios, Roma, 1991, cat. 14, scheda di G. Milantoni
2 Il Settecento a Roma, catalogo della mostra, Roma, 1959, pp. 231-232, scheda di A. Santangelo dove si propone l’attribuzione al Weber romano; Gli ultimi Medici. Il tardo Barocco a Firenze, Firenze, 1974, p. 150 con le notizie sul fiorentino Lorenzo Maria Weber, a cura di Klaus Lankheit.
2013
Alvar Gonzalez-Palacios