Firmato e datato 1842 in basso a destra. L'opera accompagnata dalla scheda a cura di Luciano Anelli, 10 maggio 2020.All'epoca di questa interessante rustica veduta di case e paesaggio, Angelo Inganni (Brescia 1807-1880) risiedeva permanentemente a Milano, ed in Brianza, con rare puntate a Brescia, dove aveva conservato amici ed appoggi.La veduta potrebbe essere collocabile in una zona collinare o pedemontana forse verso il lago di Como. Ma solo un'ipotesi, perch in realt, non avendo identificato con esattezza il luogo, nostro compito goderne la forza estetica, la precisione ottica dell'insieme ( la prospettiva perfetta) e dei singoli dettagli minutamente descritti. Per esempio il gatto sul tetto a destra, stracci e lenzuola alle finestre, e tre figurine di donne, una sul ponte e due intraviste entro le finestre aperte. Questo Angelo Inganni che nella grande veduta del Duomo di Milano (ve ne sono molte: parlo di quella di misure maggiori, al Louvre perch era stata regalata a Napoleone III) collocava senza problemi 23 cagnolini, tutti della stessa razza.Qui la minuzia delle descrizioni conferma la data del 1842, perch pi avanti il Maestro diventa pi sintetico. Ed in effetti qui lo stile si accosta a quello delle due celebri.''Rassegne'' delle truppe di Radetzky nelle campagne tra Castiglione delle Stiviere e Montichiari (realizzate nel 1833 e '34) che sono conservate a Vienna nel Museo dell'Armata. Anche nell'opera qui esaminata il Maestro si serve della quadrettatura del foglio (lo si vede bene a sinistra) e disegnando poi a matita le linee-guida per la stesura ad olio magro che poi comporr la deliziosa veduta, tutta attenzione alla verit oggettiva ed alla volont di fermarne in una sorta di scatto fotografico il momento di un'ora quotidiana.Angelo era il grande maestro delle vedute, non il ripetitivo realizzatore di piacevoli paesaggini da appendere in salotto. ed infatti anche qui mette in prospettiva tutto, ponendosi in un punto di vista rialzato che deve per forza essere un'altra sorta di ponte parallelo a quello che noi vediamo.Formidabile il ''cannocchiale'' attraverso il quale noi vediamo ci che raffigurato dal primo piano fino alla zona ombrosa fra le case. Il quadretto protrebbe sembrare un ''apax'' (e qualcuno lo ha osservato) nella produzione di Angelo, ma le considerazioni che ho elencato sull'uso della prospettiva riconducono anche questo lavoro nell'alveo pi proprio del ''vedutismo'' ottocentesco. Mi riservo la pubblicazione di quest'opera singolare nella produzione dell'Inganni.
ASTA 294 - ARREDI, DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO DA UNA DIMORA LOMBARDA E ALTRE COMMITTENZE
mar 7 LUGLIO - mer 8 LUGLIO 2020