cm 54x37x44
La rara capsella, proveniente dalla collezione del professor Tito Miotti (1), importante gura di studioso e collezionista Friulano, estensore di molti do- cumenti e pubblicazioni tra le quali ricordiamo la ponderosa collana edita da Del Bianco tra il 1976 ed il 1988 su “I castelli del Friuli”, è stata oggetto di studio e pubblicazione nel 1984 da parte di Carlo Gaberscek in “Ore cerie e metalli lavorati di età Romanica in Friuli” estratto da: Atti dell’accademia di scienze, lettere e arti di Udine, vol LXXVII (2) che la identi ca come un:“...interessante esempio legato allo schema presente nella pala di Pellegrino II (3), in particolare il motivo di gure sotto arcate separate da colonnine risponde ad un principio di ordine compositivo strettamente de nito, usato dall’arte Romanica in pittura, in scultura e nelle “arti minori” e conclude :“relativamente al problema della collocazione cronologica di questo cofanetto, anche se il motivo a treccia delle cornici fa ricordare la scultura alto medievale (ma in realtà tale motivo sopravvive in piena arte romanica e oltre), le gure dei santi rigide, frontali, viste in due dimensioni, senza preoccupazioni di volume, di profondità e di spazio, fanno pensare ad un tardo romanico ( ne del XIII o inizio del XIV)”. La struttura in legno di questa importante testimonianza, sottoposta ad un corposo restauro tra il XIX ed il XX secolo, riporta parti a rilievo aggettanti in pastiglia che erano in origine dorate e policromate come testimoniano alcune tracce presenti sulla materia antica, l’aspetto in cui si presentava in origine è stato ricostruito a disegno da Luca Zambon in occasione della pubblicazione a cura di Carlo Gaberscek.