Firmato in basso a destra. Provenienza: Collezione Privata. Bibliografia di riferimento: Dizionario enciclopedico Benezit, Ad vocem, Grund, Parigi 1999. Nonostante l'alta qualità dello stile pittorico di Theodore Eddrop, non esistono ancora notizie certe sulla sua vita. Eddrop è un artista di origine francese, vissuto intorno alla seconda metà del XVIII secolo, che ha dipinto numerosi paesaggi e marine, oltre ad alcune scene di genere. La sua produzione artistica si basa sulla conoscenza dei ''paesaggi classici'', di cui Claude Lorrain è l'interprete francese più noto, e si ispira alle opere dell'italiano Salvator Rosa.Grazie allo studio di questi celebri predecessori e dell'arte coeva del connazionale Claude-Joseph Vernet (1714-1789), Eddrop qualifica il suo stile, intensificando la descrizione dei sentimenti che si scatenano nell'esperienza della natura. Sono, infatti, gli anni in cui il concetto del ''Sublime'' comincia a diventare un nuovo criterio dell'esperienza estetica e in cui inizia a svilupparsi la coscienza del potere irrazionale della visione della natura, concetti che avranno grande sviluppo durante il Romanticismo e da cui deriverà la scelta di rappresentare, sovente in pittura, le tempeste marine. Alcune delle opere paesaggistiche di Eddrop sono conservate presso il Musée de Saint-Omer in Francia (Paesaggio filisofico, Paesaggio, Marina). Particolarmente ricercata per le tonalità cupe del cielo turbinoso e del mare in burrasca, la tavola di Eddrop lascia trasparire la secolare tradizione francese della pittura di marine. Nell'opera la capacità di catturare i valori luministici della particolare condizione atmosferica enfatizza l'aspetto poetico e pre-romantico della natura indomabile, forza avversa e incomprensibile all'uomo. Questa marina in tempesta si inserisce, infatti, nella linea del paesismo francese di Nicolas Poussin e Claude Lorrain per lo studio della luce, fedele al vero e al tempo stesso evocativa di misteriose atmosfere. La tela è, tuttavia, debitrice anche della pittura di Salvador Rosa per l'agilità del tocco, materico e sintetico, e la ricerca di effetti luministici, riconducibili al gusto barocco, che rappresentano una significativa anticipazione della sensibilità romantica, oltre che per la tenebrosità e il patetismo delle atmosfere. Eddrop in questa tavola sviluppa inoltre i nuovi repertori tematici tentati per primo da Claude-Joseph Vernet: una nuova drammaticità che investe la natura, proiezione poetica di un'inquietudine metafisica. La luce dissolve le forme in un misterioso universo senza limiti di tempo e spazio. Il filo d'orizzonte e le lontananze - un taglio molto ampio è riservato al cielo tempestoso -, il decentramento del motivo dominante ( il salvataggio di una donna) perchè appaia più naturale, lo spessore delle nubi e le differenti intonazioni della luce sono invece esperienze che si ricollegano al linguaggio del paesaggismo fiammingo. Tali diverse componenti mostrano la complessità della cultura dell'artista e la qualità dei suoi riferimenti artistici.