Al retro timbro a ceralacca. Provenienza: Collezione Privata. Bibliografia di riferimento: J. Hunter, Girolamo Siciolante pittore da Sermoneta (1521-1575), ''L'Erma'' di Bretschneider, Fondazione Camillo Caetani, Roma 1996.L'opera è accompagnata dall'expertise a cura di Emilio Negro, 18 maggio 2006. Girolamo Siciolante nasce a Sermoneta (Latina) e viene mandato a Roma come allievo di Leonardo da Pistoia. Forse già a partire dal primo lavoro, eseguito in proprio nel 1541, secondo la testimonianza di Vasari, diventa allievo di Perin del Vaga, allora impegnato nella decorazione dell'appartamento papale a Castel S. Angelo. Il nuovo sodalizio si rivela una fortuna per Siciolante che si trova ad occupare una posizione di primo piano nella capitale. Perin si è infatti già distinto come il pittore più rinomato della corte di Paolo III e Vasari afferma che Siciolante è il suo miglior allievo. Nel 1543 diventa socio dell'Accademia di S. Luca, l'anno seguente entra a far parte dell'associazione chiamata la Congregazione dei Virtuosi al Pantheon: una lega di artisti che lavorano per Paolo III. Grazie al suo talento e all'appartenenza a queste due associazioni, cresce e conserva prestigio nell'ambiente romano. Gode inoltre dell'appoggio dei Caetani che gli affidano numerose commissioni in quanto famiglia di rilievo nel contesto romano e strettamente legata alla corte dei Farnese. Quando Siciolante comincia a lavorare a Roma, Camillo Caetani è infatti il signore di Sermoneta e suo cugino Alessandro Farnese è diventato papa con il nome di Paolo III. L'artista soggiorna anche nelle terre padane, prima a Piacenza, poi a Bologna, dove ha modo di studiare la pittura di Prospero Fontana. Muore d'improvviso nell'estate del 1575, lasciando la famiglia in uno stato di sicurezza e benessere grazie alla brillante carriera conquistata in vita.La tavola raffigura uno degli episodi più significativi della vita di Cristo: il Battesimo nel fiume Giordano. L'iconografia rispetta la tradizione rinascimentale con Cristo al centro della scena di paesaggio e Giovanni vestito con la pelle d'agnello che compie il gesto sacrale assistito da alcuni angeli.Lo stile manierista dell'opera, di alta qualità e in buono stato di conservazione, indica l'ispirazione tratta dai dipinti di Perin del Vaga e mostra una leggera vena classica unita ad influenze padane, derivate dalla pittura di Prospero Fontana, tutti stilemi che rimandano a Girolamo Siciolante. L'expertise del Prof. Emilio Negro assegna infatti il dipinto al corpus delle opere del maestro e propone il confronto con dipinti della sua piena maturità artistica, come le Storie della Creazione nella cappella della Natività in Santa Maria della Pace a Roma. La presenza, qui come nel Battesimo, della medesima sobrietà compositiva e degli stessi colori caldi e smaltati collocano la tavola accanto ai migliori dipinti realizzati da Siciolante.