FRANCO ANGELI
(Roma 1935 - 1988)
Senza titolo
tecnica mista su tela
cm 110x70
Untitled
mixed media on canvas
100x70 cm
L'opera è in corso di archiviazione presso l'Archivio Franco Angeli, Roma
Franco Angeli classe 1935 nasce a Roma da una famiglia di umili origini, rimane orfano di padre all’età di sette anni, all’età di 9 anni inizia Angeli canta per gli alleati in una trasmissione radiofonica e inizia a lavorare per provvedere alla madre malata, prima ai magazzini e poi in una tappezzeria e in una carrozzeria, apprendendo l’utilizzo dei tessuti, delle sagome e dei ritagli, metodo che ritroveremo nelle sue opere. A metà degli anni ‘50H]]ýY]H[ýýý[ýHý][ýH]]ý] ýLýýXýHXýXý[ýŸ^ý[ýýLýýýýWýWLýýýý]X[ýý[ýHýýØHH[ýX[ýýýHý[Ùý]ýHýýýýH[ý[ýýýýÈýýýHW NHýýK]ýH[ýYý[ý]]ýKýXýýH[ý[ýýýýHýHý][ýHXýýýYÚHýHý]_^ý[ýýLýýýýýWLýýýýý][ýH[ý]ýýHýY]ýYHýXýH[ýýý^ý[ýZ[]ýHýÛýýýHýýý[HYýýýX[ýýXýýK[ZXýýH[ýýýýýýKý[X[ý[ýýý[Ù[Y[ýHYýýýý[ý]ý[ý][ýHýýKýý[ýýýH[HX]ýXý] ýLZWý^ý[ýýLýýýýWýWLýýýý]ý[Z_^ý[ýýLýýýýýWLýýýýýÈHýýýýXý[ýýýYýý[Y[ýý[ý][ýHýýWý^ý[ýýLýýýýWýWLýýýHH[ýHýý]Hýý]ý ýXýHý[^ýý_^ý[ýýLýýýýýWLýýýýNMMýKHýHýHý]ýHý[HýXHý[Zýý[XHýý^ý[ÙHHýHý[ýHý[ýý[ýXýý[ý][XHýýý]ýHýýH[ýýXýý[Y[ýýHý[ý[ýýý[NHYý[ýNMýHý ýLýõýýýsCýýý6ýýc5•ýg3#ý6c%ýýG&6ý$ýýFW&ýW"ýRývSýVýg&ýýVýFýFýVW7FVýý&ýRý6W&ýýýýR6ýRýG&fýýFýýý'VýFRWW&ýýý–Vý&ý’VG&ýW&ýý6ý5ývV2ý6ýýRVýfW&ýFFýýVýRFýv’FVýWýýýFý&VýFýýýqýýýýýýýýqýýýýqýýqýýýýqýýýqýýMýýmpýýýuýýqýýýýýýýýqýýýýqýýqýqýýýýqýýýqýýMýýqýýýTýýýýEýýTýdýpýýýEýýU-ýýýýýýýýpýýýýýpýýýyýýýýýýýýýýýEýýqýýýýýýýýqýýýýqýýqýýýýqýýýqýýMýýýq[2] . Questi primi approcci con la pittura sono anche segnati dalla militanza nel Partito Comunista, dal quale però si allontana dopo l’invasione dell’Ungheria, dimostrandosi più vicino alla sinistra extraparlamentare e ai movimenti maoisti.
La sua prima collettiva è alla Galleria La Salita, di Roma, con Festa e Uncini. Nel 1960 sempre alla Galleria La Salita presenta sua prima personale. La pittura di Franco Angeli risente inizialmente di una poetica informale, le opere sono per lo più monocromi materici con toni scuri; in molte di queste appaiono le immagini riferite al bombardamento a San Lorenzo, vissuto durante l'infanzia. Angeli entra in contatto con Tano Festa, prima e poi con Mario Schifano, sarà l’inizio di una profonda amicizia. Angeli frequenta la Scuola di Piazza del Popolo, le gallerie La Tartaruga di Plinio de Martiis, L'Appunto e La Salita. Al Festival di Spoleto conosce Marina Ripa Di Meana con la quale inizia una complicata e travagliata relazione che durerà otto anni, il suo viso appare nella produzione di Angeli assieme al tema degli aerei e degli obelischi. Nel 1961 partecipa con Lo Savio, Festa e Schifano alla mostra Nuove prospettive della pittura italiana, a Palazzo Re Enzo di Bologna. Con Schifano li accomuna l'estrazione popolare, il senso radicato della realtà, l'esigenza di andare oltre le esperienze informali, la vita notturna e le droghe. Si tratta di una generazione di artisti unita da uno stretto legame esistenziale segnato dalla guerra, sono definiti maestri del dolore, una qualifica che li distanzia dalla Pop Art, alla cui estraneità fa riferimento una lettera autografa dello stesso Angeli. Negli anni diviene poi amico di Renato Guttuso e poi di Arnaldo Pomodoro e del poeta Francesco Serrao. Nel 1963 alla Galleria J di Parigi, le sue opere sono di fianco a quelle di Bruce Conner, Michael Todd, Christo e Kudo: catalogo a cura di Pierre Restany. Alla Partecipa a una storica collettiva “13 pittori a Roma” alla Galleria La Tartaruga di piazza Dell Popolo, l'opera di Angeli è glossata da un testo poetico di Nanni Balestrini. Nel 1964 alla Galleria L'Arco di Alibert, di Roma, presenta Frammenti capitolini: si tratta di lupe, aquile, frammenti di simbologia collettiva. Partecipa alla Biennale di Venezia, presentato da Calvesi: è la storica Biennale della Pop Art in Italia. Nel 1965 è invitato alla IX Quadriennale Romana: di questo periodo sono i Cimiteri partigiani, corredati di stelle e falci e martello. Nel 1967 è presente alla Biennale di San Paolo del Brasile con Half Dollar. Negli anni tra il 1968 e il ‘70 è impegnato politicamente e ideologicamente, . Conosce Marina Ripa Di Meana, in occasione del Festival di Spoleto. Nel 1972 Franco Angeli presenta alcuni interessanti lavori alla Galleria Sirio per la rassegna Film. Comincia ad apparire nella sua produzione il volto di Marina Ripa di Meana, in concomitanza con i temi dell'aereo, degli obelischi, dei piccoli paesaggi. Espone alla X Quadriennale di Roma. Nel 1975 Conosce Livia Lancellotti, che diviene sua compagna e gli darà, nel '76 una figlia, Maria. Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia, curata da Bonito Oliva nella sezione L'iconosfera urbana, presenta anche un cortometraggio. Nel 1982 partecipa alla collettiva “30 anni d'arte italiana 1950-80”, organizzata a Villa Manzoni di Lecco. Nel 1988 gli viene dedicata una retrospettiva alla Casa del Machiavelli (1958-72) nei pressi di Firenze. Presentato da Marisa Vescovo, espone alla Galleria Rinaldo Rotta di Genova. Viene invitato al Circolo Culturale Giovanni XXIII per la Biennale di Arte Sacra: con lui, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mimmo Paladino e Mario Schifano. Nello stesso anno, Franco Angeli muore di Aids all’età di 53 anni.