ALBERTO DI FABIO
(Avezzano 1966)
Senza titolo
2008
acrilico su tela
cm 75,5x51
al retro firmato e datato
Untitled
2008
acrylic on canvas
cm 75,5x51
on the reverse signed and dated
L'opera è accompagnata da autentica rilasciata dall'artista
Provenienza
Galerie Steinle, Monaco
Esposizioni
Path of life, 16 dicembre - 15 gennaio 2008 , Steinle Contemporary, Monaco, Germania
Alberto Di Fabio, nella sua ricerca e sfida visiva, utilizza nella realizzazione delle sue opere
acrilici e colori ad acqua, di modo che attraverso le tante velature, le pennellature sulla
tela o sulla carta, le increspature e le arricciature dei colori si fondono in altri toni.
Un'altra particolarità della tecnica utilizzata dall'artista, è il fatto di dipingere
esclusivamente in posizione orizzontale, in modo da poter raccogliere tutte le emozioni
della spiritualità che desidera trasmettere ai suoi spettatori. Tutti i titoli delle sue opere si
ispirano alle particelle del cosmo, quelle invisibili ad occhio nudo: Sinapsi, Nebulosa,
Neuroni, Molecole. Quello che affascina l'artista e che vuole trasmettere è proprio il nesso
tra natura, fisica, spazio ed arte. Le sue opere sono come delle lenti di ingrandimento per
vedere al di là di tutto quello che ci circonda.
Alberto Di Fabio trae ispirazione dal cosmo e dagli elementi che compongono il mondo della natura. La sua pittura indaga su reazioni chimiche, fusioni minerarie, atomi, il DNA, il sistema neuronale, ingrandendoli come sotto un microscopio. Queste forme spesso geometriche girano e vibrano sulle sue tele in colori brillanti e puri, creando contrasti e scale armoniche, variazioni tonali e accostamenti sorprendenti che coinvolgono lo spettatore in visioni cinetiche extrasensoriali .
Nasce ad Avezzano (AQ) nel 1966. Seguendo le orme del padre artista, Pasquale Di Fabio (1927-1998) e della Madre Delia insegnante di scienze naturali, Alberto si avvia verso la pratica creativa, si trasferisce a Roma ove segue i corsi del Liceo artistico di via di Ripetta (1980-1984) e dell’Accademia di Belle Arti (1984-1988) che integra con quelli dell’Accademia di Belle Arti di Urbino ove si dedica all’incisione (1985). Il suo apprendimento è, inoltre, alimentato da ripetute viste alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. ove si reca al termine delle lezioni in Accademia per ammirare i maestri del XX secolo. Nel 1989 partecipa con due serie di opere, “Montagne rosse” e “Fusioni minerarie”, ad una mostra collettiva promossa dalla galleria Alessandra Bonomo di Roma. Nell’occasione conosce Sol Lewitt e Alighiero Boetti il quale acquista un’opera e lo incoraggia a proseguire nel suo percorso. L’episodio segna l’inizio di un rapporto di reciproca stima tra i due e quando Boetti sollecita Di Fabio a completare la propria formazione fuori Roma egli ascolta il suo suggerimento e si reca a Parigi (1992-93) presso la Cité des Arts. Sull’onda di questa esperienza, e animato dai consigli di Boetti, oltre che di Cy Twombly al cui magistero Di Fabio guarda con altrettanta ammirazione, egli decide di ampliare ulteriormente i propri orizzonti culturali e nel corso degli anni Novanta, compie ripetuti soggiorni a New York., rimanendo affascinato dall’esperessionismo astratto Americano. Qui entra in contatto con Richard Long Ross Bleckner, Ed Ruscha, Jenny Saville, e ritrova Donald Baechler, Philip Taaffe conosciuti da Lucio Amelio a Napoli in occasione della mostra Trismegisto a cui partecipa nel 1993. Nel 1994 ha luogo la sua prima personale, Il profilo insonne della terra, nella galleria Stefania Miscetti di Roma. Al 1996 risale, invece, la sua prima personale presso una pubblica istituzione, il Rupertinum di Salisburgo, seguita, un anno dopo, da quella presso il Kunstverein di Bregenz, incentrata sul ciclo intitolato “Mondo subatomico” al quale egli si dedica per tutto il nono decennio. Sempre nel 1996 viene invitato per la prima volta alla Quadriennale di Roma ove farà ritorno nel 2003 e nel 2008. Nel corso delle sue permanenze a New York Di Fabio avvia una intensa attività espositiva; tra l’altro, partecipa alla rassegna The Return of Exquisite Corps a The Drawing Center Museum(1993) ed espone in veste individuale alla galleria Alexandre de Folin. In tale circostanza, Larry Gagosian acquista quattro suoi dipinti avviando una collaborazione professionale culminata in una serie di mostre personali presso varie sedi della Gagosian Gallery (London, 2002, 2007; Beverly Hills, 2004; New York, 2010; Athens, 2011; Geneve, 2014). Nel 2001 rientra stabilmente a Roma pur mantenendo lo studio a New York ove si reca ripetutamente. Il ritorno in Italia coincide con un intensificarsi della sua presenza sulla scena pubblica nazionale sia a livello individuale (galleria Umberto Di Marino, Napoli, 2004, 2007, 2011, 2017; galleria Pack, Milano, 2005, 2007, 2010; Edicola Notte, Roma, 2009) che collettivo (partecipa, ad esempio, a Napoli Presente, Pan, Napoli, 2005; Cara domani, Bologna, Mambo, 2012; Nell’acqua capisco, evento collaterale alla 55 Biennale di Venezia, 2103), oltre che su quella internazionale (è invitato, tra l’altro, alla Biennale di Pechino nel 2005 e a Dublin Contemporary, National Gallery, Dublin, 2011). All’aprirsi del nuovo Millennio la ricerca di Di Fabio prosegue nei suoi interessi per i temi della scienza e della fisica come testimoniano i cicli pittorici delle “Sinapsi”, dei “Neuroni”, dei “Quanti”, degli “Atomi”, delle “Molecole”, dei “Campi magnetici” che lo accompagnano alternativamente per tutto il primo decennio del Duemila. Nello stesso periodo prende avvio il suo confronto con le problematiche sociali che lo porta a realizzare nel 2003 la serie “Vouge world” compiuta rielaborando in toni surreali riviste illustrate di moda; oppure, ispirato idealmente da Joseph Beuys, quello con le questioni ecologiche che si concretizza nel 2004 nell’azione Ri-impianto compiuta sul territorio dell’isola di Ponza; oppure a cimentarsi col mondo dello spettacolo e del Video con la progettazione di “animation paintings” per le scene del tour musicale di Heather Nova nel 2013. In occasione dell’edizione 2010 del Premio Michetti viene insignito del premio Dante Ruffini e Maddalena Pettirosso, (per le relazioni dei suoi dipinti con il mondo della fisica e astrofisica) dall’astrofisico Remo Ruffini. Il biennio 2012-13 lo vede protagonista di una trilogia espositiva monografica che ripercorre emblematicamente i luoghi e i motivi della sua formazione e fa tappa alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma poi, nel 2013, alla Estorik Collection di Londra ed alla Mairie du 4eme, di Parigi. Nel 2014, tiene una conferenza e mostra personale presso il CERN di Ginevra, poco dopo Castel Sant’Elmo a Napoli e la Fondazione Menegaz di Castelbasso gli riservano un’ampia rassegna antologica, Il 2015 lo vede protagonista di due grandi personali, al MART di Rovereto e al Macro Testaccio di Roma. Nel 2016 espone a Ferrara in diverse sedi prestigiose come il Palazzo Dei Diamanti Castello Sforzesco e la Porta Degli Angeli, concludendo l’anno con una personale nella galleria Milanese di Luca Tommasi e la pubblicazione del suo primo romanzo “Nei celi della mente” per la collana editrice, Di Felice Edizioni.
Nel 2017 espone in diverse collettive sia in Italia che a New York e con la personale alla Galleria Umberto Di Marino di Napoli coinvolge i diversi spazi architettonici con emozionanti Wall Painting. Le sovrapposizione di colori fluorescenti, le onde magnetiche provocate dal gesto pittorico e dai disegni cinetici che coinvolgono le intere pareti, inducono il visitatore ad una progressiva perdita della coscienza di sé, una sorta di trance visiva, in viaggio verso un mondo onirico verso mondi paralleli lontani nello spazio e nel tempo, più vicini all'essenza quantica dell'Universo, La materia diventa evanescente e la mente ritrova una possibile congiunzione con la sostanza astrale. Si assiste ad un passaggio di stato dell'uomo da quello fisico allo stato etereo, una sorta di permutazione ed elevazione dell’anima. Conclude l’anno esponendo con una personale nella prestigiosa sede della Reale Accademia di Spagna di Roma, e con una installazione permanente al museo Madre di Napoli. Nel 2018/19 continua ad esporre in diversi musei e fondazioni come la personale al museo Scuderie Ducali di Palazzo Acquaviva, Atri, (Teramo) e presso la Fondazione Bullukian di Lione dove espone e mette a confronto le sue opere con il maestro astratto/surrealista Leon Tutundjian.