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Icilio Federico Joni  - Asta DIPINTI ANTICHI - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
38

Icilio Federico Joni

 Icilio Federico Joni
(Siena, 1866 – 1946)
GESÙ BAMBINO
olio su tavola in cornice cuspidata, cm 23,5x15,5

JESUS CHILD
oil on panel in a cuspidated frame, cm 23,5x15,5

La tavola frammentaria mostra il piccolo Gesù posto frontalmente, intento alla lettura del libro aperto retto dalla mano destra, evidentemente un rimando al Vangelo e al destino che egli sembra presagire, col suo sguardo triste e meditabondo. Il manto azzurro della Vergine, con un residuo di stella dorata, è visibile sul retro. Lungo il profilo inferiore è rimasto il dito indice della mano della Madonna che cingeva il corpo del pargolo, mentre sul lato destro si notano tracce di una leggera e trasparente fusciacca. Del retrostante schienale lapideo, forse pietra serena, restano le modanature della parte superiore oltre la quale, entro il nimbo punteggiato d'oro, s'intravede il verde di una verzura inframezzata da una margherita. Al di là dello stato residuale che rimanda a vicissitudini e maltrattamenti subiti dalla tavola originaria, di cui è dato intuire per cenni, sorprende come la superficie pittorica del frammento si presenti in sostanziale buono stato di conservazione. Il dipinto è ispirato, con piena evidenza allo stile di Domenico Ghirlandaio ed è certo modulato sulla celebre pala proveniente da San Marco già all'Accademia, conservata dal 1919 alla Galleria degli Uffizi, raffigurante la Madonna in trono con i Santi Dionisio Areopagita, Domenico, Clemente e Tommaso d'Aquino. Da qui sono derivati la testa e il torso del Bambino, anche se opportunamente variati, oltreché alterati, in specie alcuni tratti del volto, sulla base della Madonna col Bambino e san Girolamo di Fiorenzo di Lorenzo (1440 circa-1525) oggi al Museum of Fine Arts di Boston (inv. 20.431) proveniente dalla collezione Bachetoni di San Gemini, presente sul mercato italiano nel secondo decennio del XX secolo, prima dell'acquisto da parte degli antiquari Duveen nel 1917, di sicuro nota a Joni almeno attraverso riproduzioni fotografiche. I medesimi riferimenti stilistici sono presenti in un'altra opera di Joni – che ha subito un simile destino di riduzione a frammento –, già attribuita a Davide o Domenico Ghirlandaio, pervenuta in forma di tondo raffigurante la Madonna con il Bambino, al Trinity College di Hartford, in Connecticut (ex collezione Kress, K1147: acquistata nel 1938 da Alessandro Contini Bonacossi: cfr. F. R. Shapley, Paintings from the Samuel H. Kress Collection. Italian Schools XII-XV Century, London, Phaidon, 1966, pp. 126-127, fig. 341). Di questo dipinto esiste una foto, peraltro autografata da Icilio Federico Joni e proveniente dal suo archivio (vi si legge: «Ghirlandaio / F. Joni»), in cui il medesimo dipinto appare nella sua integrità all'uscita dallo studio del noto pittore di quadri antichi senese. Grazie a questa riproduzione fotografica possiamo apprezzare la composizione originaria della pittura, realizzata presumibilmente intorno al 1915-20, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, san Giovannino, su sfondo di paesaggio (cfr. G. Mazzoni, Quadri antichi del Novecento, Vicenza, Neri Pozza, 2001, pp. 64-65, 401, figg. 137-138). Va da sé che la testa del Gesù Bambino con Libro qui presentata ha caratteristiche morfologiche così affini alla testa del Gesù Bambino oggi ad Hartford, da crederle realizzate entrambe a breve distanza di tempo e sulla base di un medesimo cartone.
Con apprezzabile capacità di interpretazione critica e intuizione filologica il pittore attinge coerentemente a opere degli anni Ottanta del quindicesimo secolo innestando sulla matrice ghirlandaiesca stilemi di origine verrocchiesca – e non soltanto – ricavati dalla pittura di Fiorenzo di Lorenzo: la pelle grassoccia quasi traboccante di pieghe sotto al mento, la fronte alta, le sopracciglia lievi e nette, le labbra turgide e ben disegnate, il mento stondato, le gote scaldate da rossori leggeri e le penombre alonate di luce (parafraso E. Zappasodi, in Verrocchio il maestro di Leonardo, catalogo della mostra, a cura di F. Caglioti e A. De Marchi, Venezia, Marsilio, 2019, p. 182).
Gianni Mazzoni



DIPINTI ANTICHI
mar 26 NOVEMBRE 2019
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