Lo stipo, decorato con 26 placche esterne, contornate da cornici a motivo guilloché, dipinte su vetro con scene di soggetto mitologico, figure allegoriche e putti, testimonia un gusto invalso nelle dimore patrizie di custodire, meraviglie, monete, oggetti preziosi. Mobile di rappresentanza, il cabinet nasce da un interesse per il collezionismo che partendo dal microcosmo dello studiolo si trasforma, con lo scorrere del tempo, in galleria, per diventare poi Wunderkammer. Sono numerosi gli esempi noti di stipi ascrivibili alla bottega di Luca Giordano, dal cabinet di Palazzo Pitti a quello di Dubrovnik, in cui i vetri decorati, come nel caso delle nostre placche, raffigurano soggetti tratti tutti dal repertorio mitologico (Civiltà del Seicento a Napoli, II, catalogo, Napoli 1984, pp. 372-375).
Al centro dello stipo uno sportello fiancheggiato da colonnette impiallacciate in tartaruga con fregi in bronzo dorato completa la decorazione. L’effetto meraviglia è accentuato dalla presenza di un cassetto segreto con balaustra a colonnette. Le bocchette delle chiavi sono in avorio, all'interno cinque cassetti presentano sei placche dipinte su vetro e pomelli in avorio. La base del monetiere con zampe tornite è di epoca posteriore (altezza cm 93).