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MOBILI, DIPINTI E SCULTURE: RICERCA E PASSIONE IN UNA COLLEZIONE FIORENTINA

Scultore lombardo, prima metà sec. XIV  - Asta MOBILI, DIPINTI E SCULTURE: RICERCA E PASSIONE IN UNA COLLEZIONE FIORENTINA - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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Scultore lombardo, prima metà sec. XIV

 Scultore lombardo, prima metà sec. XIV
SANTO VESCOVO O PONTEFICE BENEDICENTE (SAN PIETRO?)
statua in legno dorato e dipinto, cm 170x65x42

Lombard sculptor, first half 14th century
A BISHOP SAINT OR A BLESSING POPE (SAINT PETER?)
gilt and polychromed wood statue, cm 170x65x42

Bibliografia
Centro Studi Piero della Francesca, Sculture antiche dal III al XV secolo, catalogo della mostra (Venezia, Scuola Grande di S. Teodoro – Milano, Abbazia S. Maria di Chiaravalle 1967), Milano 1967, n. XVII

La solenne figura assisa in atto di benedire, che indossa un ampio piviale chiuso sul petto da un prezioso fermaglio esagonale foliato, era corredata in origine dalle insegne ecclesiastiche, presumibilmente realizzate in metallo, che avrebbero agevolato l’identificazione del soggetto, tradizionalmente indicato come un San Pietro in cattedra: sulla testa la mitra episcopale o la tiara papale e nella mano sinistra - che non sembra atteggiata in modo da sostenere le chiavi, attributo consueto di Pietro - il bastone pastorale spettante ai vescovi o la croce astile portata dal pontefice in ogni sua funzione.
L’opera, di grande impatto e concezione monumentale, è caratterizzata da una solida volumetria geometrizzante, essenziale e conchiusa, in cui sembra ancor viva la memoria del Romanico padano, ma il ridondante piviale si anima in un mosso sipario di pieghe complesse, che s’increspano ondulate davanti alle gambe della figura e si acciaccano morbidamente sui lati del seggio, rivelando così un’eleganza e un’aspirazione naturalistica d’impronta gotica.
La compresenza di questi aspetti, che induce a una datazione non anteriore alla prima metà del Trecento, porta a orientare questa scultura in un ambito lombardo campionese, dove, il robusto timbro compassato e ieratico della figura, il volto qualificato dalla rude potenza dello sguardo e dalla barba arricciata, e il panneggio franto e composito, trovano riscontro nelle statue della Loggia degli Osii a Milano (in particolare nel Sant’Agostino assiso e nel San Pietro stante), scolpite intorno al 1316 o poco oltre da maestri campionesi, e forse toscani, cui pure è già stata ricondotta una Madonna lignea di collezione privata utilmente confrontabile con l’inedita testimonianza in esame (G. Previtali, Una scultura lignea in Lombardia e la Loggia degli Osii, 1975, in Studi sulla scultura gotica in Italia, Torino 1991, pp. 85-92).

G.G. – D.L.


MOBILI, DIPINTI E SCULTURE: RICERCA E PASSIONE IN UNA COLLEZIONE FIORENTINA
mer 16 OTTOBRE 2019
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