Gaetano Gandolfi
(San Matteo della Decima, 31 agosto 1734 Bologna, 20 giugno 1802)
ACCADEMIA DI FIGURA (LAOCOONTE?)
matita rossa, carta vergellata, mm 383x278
firmato Gaetano Galdolfi 1756 Febraio a matita rossa sul verso
SEATED MALE NUDE WITH A SNAKE (LAOCOONTE?)
red chalk, laid paper, mm 383x278
signed Gaetano Gandolfi 1756 Febraio in red chalk on the back
Inedito, il foglio è tratto dal vero alla Scuola del Nudo in Accademia Clementina a Bologna da un ventiduenne Gaetano Gandolfi che, proprio in quell’anno (1756), si misurava con la sua prima uscita pubblica, il San Girolamo dipinto (in pendant con una Santa Maria Maddalena) per l’Oratorio del Suffragio a Bazzano. Al modello in posa il giovane artista aggiunge una serpe mostruosa ad avvinghiarne le carni, come a figurare quel Laocoonte, sacerdote di Apollo e Poseidone a Troia, strangolato da un serpente marino. Proprio l’anno prima (1755) Johann Joachim Winckelmann (Stendal 1717 – Trieste 1768) aveva dato alle stampe il Gedanken über die Nachahmung der griechischen Werke in der Malerei und Bildhauerkunst (Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura), portando l’attenzione sulla statuaria greca, attraverso lo studio delle copie romane, tra le quali il Laocoonte, sul quale ritornerà (1766) Gotthold Ephraïm Lessing (Kamenz 1729 – Braunschweig 1781) col Laokoon. Oder: Über die Grenzen der Malerei und Poesie (Laocoonte. Ovvero sui confini tra Pittura e Poesia), che prende le mosse dal celebre gruppo marmoreo ricordato da Plinio come «opus omnibus et picturae et statuariae artis praeferendum» (Nat. Hist. 36, 37-38), ritrovato nel 1506 nei pressi della Domus Titi imperatoris sul Colle Oppio a Roma e conservato oggi ai Musei Vaticani.
Marco Riccòmini