ALBARELLO, ROMA O CASTELDURANTE, FINE SECOLO XVI
in maiolica decorata in policromia con giallo, giallo ocra, verde, bruno di manganese e blu di cobalto. L’albarello ha forma a rocchetto con centro cilindrico tra due rigonfiamenti arrotondati, il primo terminante in un piede basso con orlo arrotondato e il secondo in breve collo che termina in una larga imboccatura circolare a orlo estroflesso. Il decoro si caratterizza per un doppio ornato utilizzato per far cambiar veste alla credenza farmaceutica, simmetricamente suddiviso tra fronte e retro: da un lato una grottesca simmetrica con figure fantastiche, uccellini dalle lunghe zampe e antefisse raccolte intorno a un cartiglio dall’alta cornice con la scritta apotecaria D.SEB.S. in caratteri capitali, dall’altro una fitta decorazione a “foglia bipartita” in blu e bianco attorno a un cartiglio speculare al primo. Riccardo Gresta in un recente articolo porta l’attenzione su alcuni corredi farmaceutici con emblemi pesaresi, caratterizzati da ornati similari al nostro. Colpisce in maniera particolare la vicinanza, seppur qui maggiormente semplificata, con la modalità di realizzazione del decoro a grottesche con “arpie plastiche di colore azzurro, con marcature ocra e arancio” con al centro una arpia dai grandi seni scoperti, che per l’autore costituisce un topos decorativo ricorrente sia nelle maioliche durantine che pesaresi, che a Casteldurante perdurò per tutto il secolo XVII. Tuttavia la caratteristica decorativa con doppio decoro contraddistingue alcuni grandi orcioli della bottega di Mastro Diomede da Casteldurante, dalla quale provengono in maniera inequivocabile due grandi vasi conservati all’Ashmolean Museum di Oxford (inv. WA 1888.CDEF.C465 e 466). Questa vicinanza, seppure nella semplicità della decorazione della nostra opera che è però in un vaso da unguento di minor impatto nell’insieme farmaceutico, o forse di rintegro, non ci fa escludere una paternità di uno dei pittori durantini presenti a Roma nel corso del secolo XVII; alt. cm 20,5, diam. bocca cm 9,4, diam. piede cm 8,8
A PHARMACY JAR (ALBARELLO), ROME OR CASTELDURANTE, LATE 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
T. Wilson, Italian maiolica and Europe. Medieval, Renaissance, and later Italian pottery in the Ashmolean Museum, Oxford 2017, pp. 287-289 n. 134;
R. Gresta, Uno stemma pesarese e alcune considerazioni su due decori nella maiolica di transizione tra cinquecento e seicento, in C. Giardini, C. Paolinelli (a cura di), La ceramica nello scaffale. Scritti di storia dell'arte ceramica per l'apertura della Biblioteca G. Bojani a Fano, Fano 2018
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gio 30 MAGGIO - ven 31 MAGGIO 2019